“Apri con stupore gli occhi a ciò che vedrai e lascia le tue mani riempirsi della freschezza della linfa, in modo che gli altri, quando ti leggeranno, toccheranno con mano il miracolo palpitante della vita».
Questo suggerimento del Beato Manuel Lozano Garrido ai suoi colleghi giornalisti, di recente citato da Papa Francesco, offre una indicazione di metodo per parlare di certi temi senza cadere nella retorica o nei luoghi comuni.
Non è facile scrivere sul tema della vita al tempo della pandemia: troppe le immagini di solitudine, di angoscia e di morte che hanno ferito i nostri occhi, troppe le domande sul perché del dramma che stiamo vivendo.
Ma chi pensasse che sul “valore della vita” si sia parlato troppo e magari operato poco dovrà ricredersi.
Nel Messaggio dei Vescovi italiani in occasione della 43° Giornata per la vita sul tema “Libertà e vita” emerge la capacità di leggere i segni dei tempi, anche quelli drammatici che stiamo vivendo, secondo una prospettiva nuova.
C’è innanzitutto la constatazione della perdita della libertà, personale e comunitaria, che ha segnato tutti: bambini e anziani, giovani e adulti, nascituri e persone in fin di vita. C’è poi lo sguardo riconoscente ai tanti testimoni di prossimità e di condivisione dell’altrui bisogno, giunti spesso a fare dono della propria stessa vita.
La riflessione dei Vescovi prosegue soffermandosi sul dono della libertà e della vita, condizioni per il guadagno della piena felicità ma che esigono l’esercizio di una responsabilità. E’ solo un cammino che porta a riconoscere che
Dire “sì” alla vita è il compimento di una libertà che può cambiare la storia.
Ma è realmente possibile rintracciare esperienze di vita capaci di cambiare la storia?
“La ragione della nostra speranza è questa: Dio è con noi. Ma c’è qualcosa di ancora più sorprendente. La presenza di Dio in mezzo all’umanità non si è attuata in un mondo ideale, idilliaco, ma in questo mondo reale. Egli ha scelto di abitare la nostra storia così com’è, con tutto il peso dei suoi limiti e dei suoi drammi, per risollevarci dalla polvere delle nostre miserie, delle nostre difficoltà” . (Papa Francesco – Udienza generale del 18 dicembre 2013).
Ognuno di noi è testimone di fatti e vite nascoste di persone che hanno visto il realizzarsi di cose dell’altro mondo in questo mondo, segno di quella Presenza che, dopo aver creato il mondo, continuamente lo ricrea scommettendo unicamente sulla nostra libertà.
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