“vieni e vedi”, per conoscere la realtà

Il Papa suggerisce di andare verso la verità facendosi prossimi attraverso il «vieni e vedi» cioè cercare di capire i problemi, le storie e i fatti della gente «incontrando le persone dove e come sono».

Gennaio appena trascorso è un mese ricco di eventi straordinari che non possono non segnarci come cristiani e come cittadini del mondo. Intanto, mentre la pandemia continua a impensierirci, dalla Giornata mondiale della Pace siamo passati al cambio della guardia alla Casa Bianca americana, alla Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, alla Giornata della Memoria.

Semplicemente stravolgente per il cittadino attento che si pone tante domande, per il cristiano che sente di doversi porre in ascolto per segnali che provengono da più parti. Quali sentimenti prevalgono nel nostro cuore: di timore, di speranza, di azione? In ciò c’è l’intero nostro cammino vissuto in termini di senso ultimo della vita, non possiamo essere indifferenti ma siamo coinvolti dentro in tutti i sensi.

Ma qualcosa emerge forte, o in trasparenza od anche solo velatamente. La Pace mondiale stenta a prendere la sua stabilità anzi, più precisamente, si è trasformata in guerra vera e propria ma non di quelle guerreggiate ma di quelle più sottili, perverse e insidiose, quella economica utilizzando la tragedia del coronavirus. Non a caso da qualche giorno i vaccini attraversano le frontiere nazionali dei luoghi di consumo con più parsimonia o addirittura in quantità decisamente ridotta, non per problemi di produzione quanto piuttosto per probabile tentativo di avvantaggiarsi nell’uscita dalla pandemia ed avviarsi prima nella ripresa economica.

Il cambio di presidenza alla Casa Bianca ci lascia ben sperare perchè quando tutto sembra oscurarsi, la democrazia trionfa con le sue sofferenze ma anche con la sua grande autorevolezza. Significative le parole della giovane poetessa afroamericana Amanda Gorman, per la quale “la misericordia deve unirsi con il potere e il potere con il diritto, per lasciare una eredità di amore; una via di ponti e non di lame. Per ricostruire, riconciliare, guarire”.

Papa Francesco nel suo Messaggio per la 55^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali, più di tutti, è vicino alle persone perchè il suo sottolineare «l’eloquenza vuota» che «abbonda anche nel nostro tempo» e nella nostra società ci suggerisce che per andare verso la verità bisogna farsi prossimi attraverso il «vieni e vedi» e questo vale per tutti, credenti e non credenti, cioè si possono capire i problemi, storie e fatti della gente solo «incontrando le persone dove e come sono».

E questo è il metodo giusto per comprendere anche le vicende passate che hanno segnato le coscienze di interi popoli fino ai giorni nostri con dolore e sofferenze. E’ il caso della Giornata della Memoria che ci interroga su come sia stato possibile sterminare un intero popolo, milioni di persone in un’epoca in cui, in nome di una ideologia nefasta e fantasma, si commettevano crimini di massa senza che la gente reagisse, che i giornali ne parlassero. Ma, ed è ancora più grave, senza che ancora oggi ci sia la consapevolezza della gravità di ciò che è avvenuto e senza la convinzione di provare ad usare il metodo del «vieni e vedi», visto che alcuni negano l’esistenza di tali crimini avallando, di fatto, l’eventuale ripetersi in futuro di comportamenti simili.

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Domenico Infante

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