Una nuova primavera di santità nella Chiesa lucana

Verso gli altari mons. Vincenzo Cozzi, madre Gemma Adesso e don Tommaso Latronico

La Conferenza Episcopale della Basilicata, nel Messaggio Natalizio e nell’Informativa sull’attività della stessa Conferenza Episcopale del 25 dicembre scorso, ha reso noto di aver dato il definitivo parere positivo all’introduzione della causa di beatificazione e di canonizzazione di mons. Vincenzo Cozzi, vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, e di madre Gemma Adesso, fondatrice delle Pie Ancelle della Madre di Dio di San Chirico Nuovo. Poiché, come specifica il Messaggio, «di ambedue si è già ottenuta l’autorizzazione dal Dicastero per le Cause dei Santi», Mons. Cozzi e Madre Gemma possono già essere considerati Servi di Dio.

I Vescovi della Basilicata hanno inoltre espresso parere positivo all’avvio della medesima Causa che riguarda don Tommaso Latronico, sacerdote della diocesi di Tursi-Lagonegro. Per don Tommaso, il Vescovo della diocesi nella quale era incardinato, competente per questa Causa, ha facoltà di avviare a livello diocesano il processo di beatificazione dal momento in cui perviene il parere positivo del Dicastero vaticano per le Cause dei Santi.

Mons. Vincenzo Cozzi è nato il 26 novembre 1926 a Lauria, dove è stato ordinato sacerdote il 18 giugno 1950. Rettore del seminario e parroco a Lagonegro, è stato anche Vicario Generale della Diocesi di Tursi-Lagonegro. Eletto Vescovo, è consacrato dalle mani del cardinale Sebastiano Baggio e il 25 ottobre del 1981 inizia il suo ministero episcopale nella Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa. Sceglie come motto episcopale le parole di San Paolo “Consumerò me stesso per le vostre anime”. Soprattutto le annuali lettere pastorali scritte fino al 2002, anno del suo ritiro, rivelano il caratteristico stile semplice e accogliente di questo vescovo, teso ad abbracciare tutto, sia la singola persona sia l’intera realtà storica. Nel suo pensiero, l’uomo è reso da Cristo protagonista della storia; per questo, i cristiani sono impegnati a testimoniare il Vangelo in ogni ambito della vita umana: nella famiglia, nel lavoro, nella cultura, nella politica. Mons. Vincenzo Cozzi moriva, “consumando se stesso”, il 3 luglio 2013. Negli ultimi anni aveva scelto di vivere in comunità sacerdotale con don Guido Barbella a Trecchina, nella Diocesi di Tursi-Lagonegro.

Nella stessa Diocesi aveva svolto il suo ministero sacerdotale don Tommaso Latronico, nato il 17 novembre 1948 a Nova Siri, paese dove è stato parroco presso la chiesa di S. Maria Assunta fino alla sua prematura morte, il 20 luglio 1993. Don Tommaso viene ricordato anche come grande educatore, non soltanto come docente nei licei, prima al Liceo classico di Matera, poi al Fermi di Policoro, infine al Giustino Fortunato di Nova Siri. Egli è stato un educatore soprattutto perché ha inteso la stessa comunità cristiana come ambito di educazione alla fede, come voleva il Servo di Dio mons. Luigi Giussani che don Tommaso volle seguire nell’esperienza del Movimento di Comunione e Liberazione. Lo stesso Movimento manifesta oggi alla Chiesa la propria gratitudine alla notizia dell’avvio della Causa di beatificazione. In un comunicato si scrive: «questa notizia ci riempie di gioia perché i nostri Vescovi hanno intravisto nella vita e nella personalità di don Tommaso i tratti della santità. Quei segni che già avevano destato attenzione e interesse in molti di quelli che l’avevano conosciuto nel tempo in cui insegnava e operava tra noi. Ancora oggi don Tommaso è ricordato con affetto e gratitudine nella testimonianza di moltissime persone che lo hanno conosciuto e raccontano di come la loro esistenza sia stata segnata e cambiata dall’incontro con lui». Tutto ciò, prosegue il comunicato di CL, «ci dà anche l’occasione per confermare la disponibilità di tutti gli amici del Movimento di CL, e in particolare dell’Associazione “Amici di don Tommaso Latronico” che si è costituita l’11 febbraio 2021 proprio per promuovere l’avvio dell’inchiesta della Causa di Canonizzazione, ad offrire ogni forma di collaborazione per conseguire il riconoscimento della santità di don Tommaso da parte dell’Autorità della Chiesa, se questo corrisponde al disegno di Dio e concorre all’incremento della Sua gloria».

Alla Causa di beatificazione di Mons. Cozzi e di don Latronico, si aggiunge quella della Madre Gemma Adesso. Tre nomi che esprimono ambiti e sensibilità diversi tra loro ma che bene rappresentano la vivacità e la bellezza della presenza cristiana in una regione economicamente povera ma ricca di fede. A loro potrebbero essere rivolte le parole pronunciate circa un secolo fa dall’Arcivescovo di Acerenza e Matera Mons. Anselmo Pecci, quando parlava di «numerosi altri campioni di una non mai vista per l’innanzi così lunga primavera di santità». Mons. Pecci si riferiva all’epoca medievale che aveva visto fiorire in queste terre la testimonianza di San Giovanni da Matera, della Beata Eugenia, di Sant’Ilario Abate. Oggi, il Messaggio natalizio dei Vescovi lucani getta indubbiamente una luce su una nuova “primavera di santità”.

Le notizie biografiche relative a Suor Gemma Adesso sono ancora scarse e di lei purtroppo non disponiamo ancora nemmeno di un’immagine. Quello che sappiamo lo ricaviamo dalla sua opera come fondatrice della Congregazione delle Pie Ancelle della Madre di Dio con Casa madre a San Chirico Nuovo, nell’Arcidiocesi di Acerenza. Le Pie Ancelle realizzano la loro vocazione al servizio delle Comunità parrocchiali, delle persone bisognose e degli anziani, particolarmente nella residenza “Oasi di pace” di San Chirico Nuovo. Dopo aver dedicato la sua vita all’opera da lei fondata, portandola anche oltre i confini regionali, Madre Gemma Adesso è deceduta il 1° Febbraio del 1972.

Mons. Vincenzo Cozzi, don Tommaso Latronico

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Paolo Tritto

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