“Una meravigliosa storia d’amore”. 150 anni dalla nascita di santa Teresa di Lisieux

Una ricorrenza che anche l’UNESCO ha inserito nelle celebrazioni ufficiali del biennio 2022-2023

In occasione dei 150 anni della nascita di santa Teresa di Lisieux, sono in programma numerosi eventi per ricordare questa giovane santa, per tutti santa Teresina del Bambino Gesù. Interessante è per esempio che anche l’UNESCO abbia voluto inserire questo importante anniversario tra le celebrazioni ufficiali previste nel biennio 2022-2023.

La Francia aveva candidato a questo scopo sia l’anniversario di santa Teresina sia il centenario della morte di Gustave Eiffel, l’ingegnere che edificò la Torre Eiffel. La scelta dell’UNESCO è ricaduta sulla santa carmelitana, preferendo alla maestosità della Torre simbolo di Parigi, l’umiltà di una santa che si definiva una “pratolina”, un piccolo fiore del prato. Nella Storia di un’anima, santa Teresina descriveva questa piccolezza evangelica e scriveva che Dio «ha voluto creare i grandi santi che possono essere paragonati al giglio e alle rose, ma ne ha creati anche di più piccoli e questi devono accontentarsi di essere delle pratoline o delle violette destinate a rallegrare lo sguardo del buon Dio quando Egli lo abbassa ai suoi piedi».

È curioso notare, a proposito del “concorrente” Gustave Eiffel, un implicito riferimento alla Torre Eiffel riscontrabile nella Storia di un’anima laddove la santa ricorre all’immagine dell’ascensore. In quegli anni a Parigi era in costruzione la Torre ed era previsto che venisse dotata di ascensori, i primi ad essere montati a Parigi. Con la sua infantile semplicità, Teresa scrive: «Anch’io vorrei trovare un ascensore per innalzarmi fino a Gesù, perché sono troppo piccola per salire la faticosa scala della perfezione».

Tra gli eventi in programma, uno dei più significativi è una mostra voluta dalle Missioni Estere di Parigi e che è esposta fino all’8 aprile nella capitale francese al 128 di Rue du Bac. Infatti, santa Teresina pur avendo trascorso la sua breve vita nella clausura del Carmelo senza allontanarsene mai, è stata proclamata patrona delle missioni, per il desiderio che la animava di dilatare l’abbraccio cristiano sul mondo intero. Aveva espresso la volontà di entrare nel Carmelo di Hanoi, in Vietnam, ma non le fu concesso, probabilmente per la salute malferma.

Nonostante ciò, padre Adolphe Roulland, un missionario francese della diocesi di Bayeux-Lisieux in partenza per la Cina, chiese alla priora del locale Carmelo che una delle sorelle consacrate si unisse spiritualmente a lui nell’opera di evangelizzazione nel paese asiatico. Fu scelta per questo santa Teresina. Una delle lettere che i due si scambiarono è stata esposta per la prima volta nella mostra delle Missioni Estere insieme a un copricalice – “palla” è il nome liturgico – ricamato dalla stessa santa Teresa per il missionario.

Con l’aggravarsi della malattia, fu a padre Roulland che santa Teresa si rivolse nel presentimento della morte. «Sono felice di annunziarvi» scriveva, «che sto per entrare nella città beata e ho la certezza che condividerete la mia gioia. Il Signore mi chiama al cielo, dove lo amerò come ho sempre desiderato e da dove farò il possibile per farlo amare da una moltitudine di anime. Lassù non starò in ozio, ma continuerò a lavorare per la Chiesa e per le anime. Addio, caro fratello, e pregate per me».

Qualche anno dopo, padre Adolphe Roulland fu richiamato in patria e successivamente inviato al seguito delle truppe francesi sul fronte della Prima guerra mondiale. Qui rimase sorpreso nel notare che la devozione verso santa Teresa di Lisieux era largamente diffusa tra i soldati, nonostante non fosse stato nemmeno avviato il processo di beatificazione. Si apprese poi che anche i soldati dal fronte avverso la invocavano nel corso dei tragici eventi. Sicché si può dire che benché la guerra producesse strazianti lacerazioni, dalle opposte fazioni si elevava un’unica invocazione verso la santa di Lisieux. E questo può mostrare anche ai dubbiosi quanto più forte delle armi, quanto più forte dell’odio sia la fede cristiana.

La devozione verso questa santa è così diffusa da interessare perfino fedeli di religioni diverse. Al Cairo, per esempio, c’è un bellissimo santuario a lei dedicato e dove tanti mussulmani, particolarmente le donne, si recano per onorare “la Piccola Santa di Allah”.

Benedetto XVI ha detto che santa Teresina «ha illuminato tutta la Chiesa con la sua profonda dottrina spirituale» come emerge da Storia di un’anima, un testo che, secondo papa Benedetto, «è una meravigliosa storia d’Amore, raccontata con una tale autenticità, semplicità e freschezza che il lettore non può non rimanerne affascinato! Ma qual è questo Amore che ha riempito tutta la vita di Teresa, dall’infanzia fino alla morte? Cari amici, questo Amore ha un Volto, ha un Nome, è Gesù!»

Come il suo successore papa Francesco, Benedetto XVI si è sempre sentito unito alla spiritualità di santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto santo. Le ultime parole che ha voluto pronunciare il papa emerito prima di morire sono state le stesse che pronunciò santa Teresina morendo: «Mio Dio, vi amo!»


Video di presentazione della mostra di Parigi. Vai al link

Teresa di Lisieux

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Paolo Tritto

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