Il “dies natalis” di Maria
Nel pieno dell’estate, quando molti (taluni anche sedicenti cristiani praticanti) sono in ferie e neppure se ne accorgono, il 15 agosto, cade la principale solennità mariana dell’anno liturgico: l’Assunzione di Maria in corpo e anima in cielo. È l’ultimo dogma che la Chiesa ha proclamato, nel 1950, nella costituzione apostolica Munificentissimus Deus con la seguente formula:
La Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.
Papa Pio XII, par. 44, Vaticano, 1 novembre 1950
sebbene il fatto che Maria sia stata assunta in cielo corpo e anima affondi le radici nel sentire comune in Siria e nel Nord Africa già a partire dal IV-V secolo:
Era conveniente che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte.
S. Giovanni Damasceno
Una solennità che rappresenta il “dies natalis” di Maria. Come avviene per tutti gli altri santi nel giorno della loro nascita al cielo, un tempo il 15 agosto era detto “S. Maria”.
L’Assunzione di Maria è lo stesso mistero che con Gesù viviamo nell’Ascensione, 40 giorni dopo la Pasqua, e che anticipa la nostra condizione di figli risorti in anima e corpo sotto cieli nuovi e su una terra nuova (cfr 2Pt 3,10-14; Ap 21,1-11).
Una data che ricalca quella della dedicazione di una grande chiesa mariana a Gerusalemme e che in molte nazioni è festa nazionale. Dove non lo è – ricordo personalmente un anno in cui ero in Norvegia – anche la celebrazione liturgica ricade nella domenica successiva.
Una solennità tanto importante che – come a seguito della riforma liturgica conciliare accade solo per il Natale e la Pasqua – ha un’ottava: il 22 agosto celebreremo la festa della B. V. Maria Regina. Infine, l’Assunta è l’unica tra le solennità mariane ad essere dotata di una messa vigiliare propria, con formulario e letture diversi da quella del giorno, come avviene per quelle altre poche solennità (Natale, Pasqua, Pentecoste, S. Giovanni Battista e SS. Pietro e Paolo) che racchiudono una grandissima ricchezza di significato.
E invece gli ortodossi parlano di “Dormitio virginis”.
A Matera, Montescaglioso, Scanzano…
Una solennità che a Matera e in altri centri della Diocesi ha piena cittadinanza.
A Matera, S. Maria Assunta è po’ l’antica patrona del Sasso Caveoso e fervono i preparativi per i festeggiamenti, rivitalizzati nell’ultimo quarto di secolo all’ombra della parrocchia dei SS Pietro e Paolo al Sasso Caveoso grazie agli sforzi del parroco, deceduto ormai due mesi fa, don Cosimo Papapietro. Un’eredità mutuata dall’attuale amministratore della Parrocchia, don Pasquale Giordano, che per quest’edizione ha organizzato un triduo – il primo giorno è stato un bel successo – scandito da momenti culturali e di preghiera.
A Montescaglioso l’Assunta è la compatrona; anche negli altri paesi della Diocesi in festa per S. Rocco, la sera del 15 agosto viene festeggiata l’Assunta, portandone l’effige in processione, a Ferrandina come S. Maria della Croce. A Scanzano vi è la bellissima “Festa del Mare”: al mattino del 15 agosto la statua dell’assunta viene portata in barca da Lido di Terzo Madonna al Lido di Torre del Faro, facendo sosta in ogni lido per un momento di preghiera. Una bella occasione di evangelizzazione delle nostre spiagge!
S. Rocco del popolo
Giorni di festa grande per cinque paesi della Diocesi che hanno S. Rocco per patrono: Ferrandina, Grottole, Montescaglioso, Pisticci e Salandra. Il santo più invocato della Basilicata, con il 70% di città e paesi che presentano sue attestazioni cultuali e più di cinquanta tra chiese e cappelle espressamente dedicate a lui.
Ma chi era Rocco che mai è giunto in Basilicata e che a detta di qualche studioso non è mai esistito, se pure continuano a tributarsi a lui numerose grazie ricevute e se pure per secoli gli emigranti hanno affrontato giornate di viaggio estenuante per terra e mare per tornare nella loro terra natia per rendergli omaggio? Rilanciamo l’intervista allo studioso di storia medievale prof. Nicola Montesano, che lo scorso anno abbiamo proposto tra i servizi di Logos. Di seguito anche alcuni servizi resi possibili lo scorso anno grazie alla collaborazione degli amici di Grottole, Montescaglioso e Ferrandina e quest’anno di Pisticci.
Un capitolo a parte merita Bernalda con S. Bernardino che si festeggia il 20 agosto.
Matera turistica
Matera, sulla base di 232 milioni di recensioni verificate di viaggiatori reali, risultava nel 2022 la città turistica più accogliente del mondo!
Merito della qualità delle strutture, della competenza degli operatori e della promozione della Capitale Europea della Cultura 2019 che anche in tempo di Covid-19 non è stata interrotta da parte della locale Azienda di Promozione Turistica e dall’Assessorato locale al turismo che ha curato eventi e parte social. E quest’anno – merito anche del relativo basso costo della vita in Basilicata – i trend continuano ad essere positivi: 25% di arrivi e +21% di presenze rispetto al 2022, con un’inflessione positiva particolare per gli stranieri (+52% di arrivi e +44% di presenze).
Una proposta ricca anche per chi rimane a Matera, fatta di serate canore, filmiche, concertistiche. Per non parlare della possibilità di iniziative nei paesi limitrofi dove S. Rocco, S. Bernardino e l’Assunta animano la cittadinanza. Un’occasione per uscire, in gruppo, e riscoprire – insieme – una terra tanto ambita dai viaggiatori di tutto il mondo.
Eppure la Basilicata, prima regione italiana produttrice di petrolio, ha il costo del carburante per auto più alto in Italia dopo la Puglia.
Mentre al top delle scelte degli italiani per quest’estate 2023 vi sono le mete marine di Albania (Ksamil), dove i costi sono più bassi, e Spagna (Benidorm). Sempre incuriosiscono le isole della Grecia (Santorini e Mykonos), dove il mare si fonde con i miti e la storia.
Di ritorno dalla GMG 1,5 milioni di giovani
Nelle nostre chiese, nelle nostre strade, nelle nostre case circola, assieme al venticello di questi giorni di un’estate non più rovente, la gioia trasmessa da un gruppetto di giovani della Diocesi che hanno vissuto l’esaltante esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona. Un milione e mezzo di giovani nella notte tra 5 e 6 agosto gremiva il Parco Tejo (adibito ad ospitare gli eventi finali della GMG e ribattezzato per l’occasione “Campo di Grazia”), di cui 65mila italiani e 160 lucani, per seguire la veglia di preghiera presieduta dal papa e, l’indomani, la celebrazione eucaristica.
“Ma da dove vengono questi misteriosi ragazzi e ragazze arrivati a frotte a Lisbona dai cinque continenti, fino a comporre un tappeto di un milione di adolescenti che pregano e cantano con il Papa?
Sono comparse assoldate dal Vaticano? Sono persone che non sapevano dove andare in vacanza?
No, probabilmente sono giovani inquieti, che non si accontentano. Hanno le loro insoddisfazioni, anche e soprattutto nei confronti della Chiesa, ma vogliono lo stesso trovare un senso non solo materiale alla loro vita. Assetati di senso, di consolazione spirituale, di pace interiore, di qualcuno che gli dica per cosa vale la pena vivere. Ecco, questi giovani sono per coloro che si ritengono parte operativa della Chiesa una grande chiamata alla responsabilità.
Esigono una testimonianza autentica, non vacue parole, balletti e simpatia” (cfr. Fabio Colagrande, Radio Vaticana).
A noi Chiesa l’arduo compito di rendere “ospitali” i nostri ambienti, “commestibili” le nostre proposte, destinati ad una meta alta, dal punto di vista umano concorrenzialmente appetibile i nostri cammini.
Allora? La redazione di Logos augura buone vacanze a tutti!
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