Un volto nuovo per Palazzo Lanfranchi e per il Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna della Basilicata

Dopo un significativo intervento di restauro e valorizzazione degli spazi espositivi, il Museo Nazionale d'arte Medievale e Moderna della Basilicata, ospitato nel seicentesco Palazzo Lanfranchi di Matera, ha riaperto le sue porte.

La cerimonia ufficiale di inaugurazione dei nuovi spazi espositivi, con la presentazione del nuovo percorso di visita completamente ridefinito, si è tenuta a Matera il 15 ottobre 2024.

Il seicentesco Palazzo Lanfranchi fu costruito nel 1668 per volere del vescovo Vincenzo Lanfranchi che lo volle quale sede del Seminario.

Il progetto di costruzione dell’edificio fu affidato al frate Francesco da Copertino che completò il complesso nel 1672 inglobando la chiesa della Madonna del Carmine, divenuta così parte integrante della scenografica facciata dell’edificio.

Dal 2003 il Palazzo Lanfranchi è sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata. Negli ultimi anni ci sono stati importanti lavori di restauro che hanno coinvolto sia le superfici architettoniche esterne che gli interni del Palazzo.

Alla Conferenza stampa per la riapertura del Museo nazionale sono intervenute

  • la dott.ssa Annamaria Mauro, Direttrice dei Musei nazionali di Matera e Direttore dei lavori di restauro;
  • la prof.ssa Daniela Fonti, curatrice della sezione dedicata alle opere di Carlo Levi;
  • la prof.ssa Maria Adelaide Cuozzo, curatrice della sezione dedicata alle opere del pittore materano Luigi Guerricchio

che hanno anche accompagnato i visitatori alla scoperta dei nuovi spazi espositivi.

Una delle innovazioni presentata alla riapertura di Palazzo Lanfranchi è rappresentata dall’allestimento di tre sale multimediali: quella dedicata a Carlo Levi è una camera immersiva che, combinando arte, creatività e intelligenza artificiale (Al), permette un’interazione originale con le opere pittoriche.

Le nuove sale dedicate alle produzioni di due maestri dell’arte del Novecento, Levi e Guerricchio, sono collocate al piano terra del Palazzo.

SALA CARLO LEVI

A Carlo Levi (Torino, 1902 – Roma, 1975) sono dedicate in realtà tre sale: la professoressa Daniela Fonti, curatrice della sezione, ha spiegato che ognuna di esse raccoglie opere omogenee quanto ad epoca di realizzazione e caratterizzazione stilistica.

Un posto particolare è riservato al grande telero di Levi intitolato Lucania ’61, riallestito per l’occasione per favorirne la fruizione e una migliore comprensione da parte del pubblico. L’opera, una tra i capolavori del Museo, testimonia lo stretto legame dell’artista piemontese con il territorio lucano.

La critica d’arte Daniela Fonti presenta le sale Carlo Levi – nel video la camera immersiva realizzata con l’IA

L’allestimento è suddiviso in 5 approfondimenti tematici in ordine cronologico con oltre 70 opere, dagli anni Venti agli anni Settanta, che coprono l’intera carriera dell’artista.

Un’imponente riproduzione del telero Lucania ’61 di Carlo Levi, ricostruito con l’impiego di oltre 220.000 mattoncini LEGO®, è presente nella nuova Sala Didattica, pensata in particolare per i piccoli visitatori.

In essa sono presenti, oltre ad arredi particolarmente curati, anche due tavoli multimediali touch screen dedicati alla “gamification“, uno strumento didattico che, attraverso il gioco, si prefigge di rendere l’apprendimento più interessante e coinvolgente.

La direttrice del Museo, Annamaria Mauro, ha dedicato la sala didattica alla memoria della mamma insieme alla quale, grande appassionata di costruzioni Lego, ha ideato questo spazio di incontro.

SALA LUIGI GUERRICCHIO

Curatrice della mostra dedicata al pittore materano Luigi Guerrichio (Matera, 1932-1996) è stata la Prof.ssa Maria Adelaide Cuozzo, docente di Storia dell’arte contemporanea nell’Università degli Studi della Basilicata.

Per catturare l’attenzione dei visitatori, le sale che ospitano le opere di Luigi Guerricchio sono introdotte da una video-narrazione in prima persona dell’artista materano.

La Prof.ssa Maria Adelaide Cuozzo, Docente di Storia dell’arte contemporanea, presenta la Sala Guerricchio

L’allestimento è suddiviso in 5 approfondimenti tematici, in ordine cronologico, con oltre 40 opere dagli anni Cinquanta agli anni Novanta, a coprire l’intera carriera del pittore.

SALA D’ERRICO

La collezione d’Errico, proveniente da Palazzo San Gervasio (Potenza) è l’unico esempio di collezionismo privato in Basilicata: è frutto delle volontà testamentarie di Camillo D’Errico (Palazzo San Gervasio, 1821-1897) che, avendo dedicato la vita alla cultura e al collezionismo, ha lasciato in dono un patrimonio artistico inestimabile.

Le opere sono collocate al primo piano di Palazzo Lanfranchi. Il nuovo allestimento della sala si deve a Stefano Causa, Professore associato di Storia dell’arte moderna nell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, la più antica università libera d’Italia.

Sono 11 gli approfondimenti tematici, in ordine cronologico, con una selezione di oltre 90 opere di pittura napoletana del Seicento e del Settecento.

Anche questo percorso espositivo è completato da una sala multimediale immersiva (vedi il video).

Presentazione del nuovo allestimento della Collezione D’Errico

Per Annamaria Mauro, Direttrice dei Musei nazionali di Matera, “La riapertura di Palazzo Lanfranchi rappresenta un momento storico per la città di Matera. Grazie agli interventi realizzati, non solo restituiamo al pubblico uno spazio ricco di storia e arte, ma lo rendiamo più inclusivo e accessibile, in linea con la nostra visione di un museo aperto e partecipativo. Siamo certi che le innovazioni introdotte e le nuove modalità di fruizione sapranno affascinare i visitatori, stimolando un dialogo più profondo con le opere esposte“.

La dott.ssa Annamaria Mauro, Direttrice dei Musei di Matera, mentre presenta il lavoro di restauro di Palazzo Lanfranchi

Come ha più volte sottolineato la Direttrice Mauro durante la presentazione dell’opera di restauro, si è trattato di un lavoro di squadra che ha visto impegnate diverse figure professionali, non ultima quella dell’architetto Vincenzo De Luce, non solo come Direttore operativo per gli aspetti architettonici ma anche come curatore dell’illuminotecnica delle sale.

A noi è parso non meno determinante, per il suggestivo rinnovamento dell’apparato museale di Palazzo Lanfranchi, il contributo femminile: evidente tanto nelle grandi innovazioni, come il Book Office con biglietteria all’ingresso, quanto nella cura dei piccoli dettagli, come il rivestimento degli ascensori.

Da sinistra la prof. Maria Adelaide Cuozzo, la Direttrice dei Musei materani Annamaria Mauro e la Prof.ssa Daniela Fonti

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Erasmo Bitetti

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