Quest’anno a Francesca Cascione,
è affidata del carro la realizzazione.
Nella parte iniziale il Cristo Risorto,
della visione del carro è il passaporto.
La scena del Signore che i discepoli hanno incontrato,
è attualizzata da un medico che incoraggia un ammalato.
L’accoglienza dei discepoli e l’ospitalità,
rivive oggi nelle mense e nei gesti di carità.
Realizzare la scena centrale che rappresenta il tema,
per Francesca non ha costituito alcun problema.
Il Cristo Risorto, a tavola con una famiglia,
ascende al cielo: una donna lo guarda con meraviglia.
Non è più seduto sullo sgabello,
tutta la scena parla, realizzata con carta e con pennello.
Il segno dei chiodi sulle mani e sui piedi, tu lo vedi,
per comprendere la presenza del Signore nella tua vita se ci credi.
La presenza del nonno, che della famiglia rappresenta le radici,
la cui fede in Cristo porta a tutti i suoi benefici.
Il pane di Matera che si prende con le mani,
a tavola c’è anche una bambina che rappresenta il domani.
Grandi e piccoli gli angioletti,
son tanti e son perfetti.
A guardarli in viso hanno il volto umano,
perché ciascuno di noi ha un angelo che gli dà una mano.
Sul retro la statua della Madonna in carta pesta sembra vera,
nel grembo i Sassi perché eletta “Civitas Mariae” la nostra Matera.
I discepoli di Emmaus sono gli annunciatori della Resurrezione,
come i sacerdoti che portano il Signore in terra di missione.
Giovani di ritorno dalla giornata della gioventù,
indicano che la speranza nella fede possa crescer sempre più.
Il carro della Bruna dà importanza alla Vergine Maria,
ci sono degli angioletti che ci offrono i segni dell’Eucarestia.
Per realizzare questo carro ci son voluti alcuni mesi,
ed oggi possiamo dire: è un libro aperto di catechesi.
Una interpretazione originale di fede,
da ogni particolare lo si coglie, lo si vede.
Cara Francesca, hai reso visibile un tuo sogno nel cassetto,
realizzando questo carro con bei colori ed in modo perfetto.
Ed ora questa opera frutto delle tue mani,
stasera la consegni per lo strazzo ai materani.
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