Trasmettere la vita, speranza per il mondo

Questo il tema della 47esima edizione della Giornata della vita che l'Arcidiocesi di Matera-Irsina e la Diocesi di Tricarico hanno celebrato insieme sabato 1° febbraio nell’Auditorium Mater Ecclesiae della Parrocchia Madonna di Pompei di Garaguso Scalo.

L’incontro è stato organizzato dal Centro di Bioetica lucano guidato dal prof. Rocco Gentile in collaborazione con i Direttori della Pastorale della salute delle due diocesi sorelle.

Don Giovanni Grassani, sacerdote della diocesi di Tricarico, ha presentato il contenuto del messaggio dei vescovi italiani scelto quest’anno dal titolo Trasmettere la vita, speranza del mondo (guarda il video).

Il Prof. Dario Sacchini, docente di bioetica all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha scelto di affrontare il “macro-tema” della Giornata della vita soffermandosi su un aspetto specifico: la cultura della vita all’interno della cura della persona, con particolare riferimento all’ambito sanitario.

La sua relazione, corredata da una ricca raccolta di slides, è partita dall’analisi dei termini “cultura” e “cura” per giungere poi all’analisi della gestione della sanità pubblica e alle sfide bioetiche che essa comporta.

La complessità della sanità odierna è stata paragonata dal prof. Sacchini alla “terra di mezzo” tolkieniana: molteplici attori, processi e tecnologie che non si possono governare con logiche a compartimenti stagni, tenendo sempre presente la distinzione tra la medicina, quale relazione tra operatore sanitario e paziente, e la sanità, quale organizzazione di strutture e servizi per la collettività.

Oggi la medicina e il sistema sanitario sollevano questioni etiche per tre motivi principali: le trasformazioni socio-culturali con l’avvento di nuove tecnologie pervasive; i progressi della medicina, che allungano la vita e cronicizzano molte patologie; il pluralismo etico con rischi di indifferenza reciproca tra diverse scale di valori.

Anche i sistemi sanitari sono in via di trasformazione con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), esempio di modello universalistico e solidaristico, che per i suoi costi rischia di essere messo in discussione.

Quali criteri dovrebbero guidare le scelte nella sanità pubblica? Il prof. Sacchini ne ha evidenziato alcuni, a partire dalla

  • necessità di umanizzare le strutture sanitarie;
  • garantire l’equità nell’accesso alle cure, evitando discriminazioni e favorendo l’empowerment dei cittadini;
  • assicurare il governo unitario della sanità che richiede interdipendenza orizzontale (tra enti, istituti, regioni) e verticale (Stato-Regioni-Aziende Sanitarie);
  • investire sulla salute come bene comune, riconoscendo che la sanità non è solo un costo, ma un investimento per la società.

Nello storico Ospedale di Santa Maria della Scala a Siena c’è un affresco del pittore Domenico di Bartolo, Cura e governo degli infermi , che bene illustra la relazione medico-paziente (la “cura”) sostenuta da un’organizzazione alle spalle (il “governo”).

È l’immagine simbolica di come, per difendere e promuovere la “cultura della vita” ognuno — dai decisori politici ai cittadini, dai professionisti sanitari ai ricercatori — è chiamato a fare la propria parte.

Nella seconda parte dell’incontro si è parlato del sistema sanitario lucano con un confronto, guidato dal dott. Erasmo Bitetti, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Matera-Irsina.

Sono intervenuti fra Giuseppe Tagliente e don Claudio Molfese, rispettivamente Direttori della Pastorale della salute delle diocesi di Matera-Irsina e di Tricarico che hanno raccontato come la comunità cristiana abiti i luoghi di cura suscitando semi di speranza dove c’è sofferenza (guarda il video).

Con l’Assessore alla Sanità della Regione Basilicata Cosimo Latronico si sono affrontati, in un dialogo serrato, i temi più dibattuti a livello nazionale e locale: dalla riforma della sanità territoriale, alla gestione delle liste di attesa, alla cure delle persone fragili e con disabilità.

Le conclusioni sono state affidate a Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo che ha richiamato alcuni passaggi della sua ultima lettera pastorale, Viandanti di speranza, e al direttore del Centro di Bioetica lucano Rocco Gentile che ha presentato le iniziative in programma nell’anno 2025.

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Erasmo Bitetti

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