Torno subito!

“Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio” (At 1,2). Si è dibattuto sull'opportunità di mantenere i crocifissi nelle classi. Nessuno avrebbe immaginato quel che sarebbe successo in una classe del Brindisino e la riflessione che ne è scaturita.

Da una bravata, una genialata.

Ma dov’è Gesù ora?

Torno subito”: una vota lo trovavamo scritto dietro la vetrina dei negozi in cui il commerciante, per un imprevisto, che si sperava fosse di veloce risoluzione, doveva allontanarsi in orario di lavoro dal suo esercizio commerciale senza trovare sostituti per quel lasso di tempo.

E ci risuonano anche le note di una vecchia canzone di Max Pezzali che portava questo titolo.

Ma forse d’ora in poi “torno subito” ci ricorderà anche al storia originale e profonda, nella sua leggerezza, accaduta ad un giovane prof di religione in un Liceo Scientifico del Brindisino, che ha ispirato un simpatico post di Facebook, che alle volte ci trasmette riflessioni originali, soprattutto quando a scrivere è allenato a guardare in profondità per far ritrovare il senso profondo della  vita ai suoi alunni adolescenti.

E poi una mattina ti ritrovi in classe e ti accorgi che qualcosa non va… cerchi di capire chi sia stato l’autore di questa “bravata” (col senno di poi potrei anche definirla “genialata” per quello che mi ha provocato), perché anche in certi gesti bisogna guardare sempre oltre, trovare un senso ad azioni del genere… e allora decidi di fare una foto e meditarci su… e alla fine mi son detto forse con quel “TORNO SUBITO” l’autore voleva lanciare un messaggio? Io l’ho interpretato così:

 “…torno subito o probabilmente no. Sono sulle croci delle vite di tanti: sui letti degli ospedali, sui barconi in mezzo al mare, nelle celle delle carceri, nelle camere degli ospizi per vecchi, nella ricerca di lavoro di tanti giovani, appiccicato ai marciapiedi nella vita di chi è schiava. Non mi interessa pendere dalle croci inchiodate ai muri di chi mi considera un simbolo muto del passato. Io amo la vita, quella vera che è come una rosa. Amo la bellezza, i colori, i profumi. Ma amo soprattutto le spine. Dal giorno che mi hanno incoronato di spine, non faccio altro che condividerle nella vita di tanti che portano corone di spine messe sul loro capo da questo vecchio mondo che non si decide a scegliere l’Amore.”

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Giuseppe Longo

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