“Territori civili”. Indicatori, mappe e buone pratiche verso l’ecologia integrale

E’ stato presentato alla stampa poche settimane fa il rapporto “Territori civili. Indicatori, mappe e buone pratiche verso l’ecologia integrale”, voluto da Caritas Italiana e Legambiente, che cerca di leggere in modo integrato la dimensione sociale e quella ambientale, mettendo in luce, al contempo, anche le esperienze innovative nate sul territorio in grado di rispondere e coniugare i due ambiti.

La prima parte del volume approfondisce connessioni e sovrapposizioni tra la dimensione sociale e quella ambientale analizzando, per ciascuna, fragilità e risorse presenti in ogni regione italiana, grazie a 40 indicatori sociali e 30 parametri ambientali.

Tra le variabili considerate, accanto agli indicatori della statistica pubblica (di fonte Istat, Eurostat, Ispra, Unioncamere o le banche dati ministeriali), vengono valorizzate le attività di studio svolte da Caritas Italiana e Legambiente, con l’analisi dei dati raccolti attraverso i Centri di Ascolto presenti in ogni Diocesi d’Italia e le indagini svolte da Legambiente nel corso delle sue attività sul territorio italiano.

Ma in quali regioni si intrecciano maggiormente condizioni di fragilità ambientale, di degrado e povertà? E quali sono quelle in cui emerge in modo più chiaro questa correlazione anche sul fronte delle risorse?

La lettura combinata delle “fragilità sociali e ambientali” delle regioni italiane, realizzata grazie ai 35 parametri presi in esame in questa ricerca, consente di avere uno sguardo sicuramente meno “scontato” rispetto alla tradizionale suddivisione del nostro Paese per macro aree geografiche, che vede quasi sempre il Sud fortemente penalizzato nella misurazione dei fenomeni di degrado e delle criticità da superare. La Basilicata si posiziona al 13esimo posto.

Il quadro che emerge dalla graduatoria relativa alle “risorse ambientali e sociali” vede le prime posizioni occupate da quelle regioni che rappresentano dal punto di vista economico il “motore” del nostro Paese: Lombardia, Emilia Romagna e Trentino- Alto Adige. La Basilicata è 17esima.  L’unica regione del Sud che si affaccia nelle prime dieci posizioni è la Sicilia.

La lettura combinata delle fragilità e delle risorse ambientali e sociali restituisce, in sintesi, una fotografia di un’Italia spaccata in due con quasi tutte le regioni del Nord collocate nel saldo positivo, con le sole eccezioni di Liguria e Valle d’Aosta (quest’ultima per il solo ambito ambientale). Tutte le regioni del Mezzogiorno, invece, pur potendo contare su significative risorse, in particolare di carattere ambientale (da sostenere e valorizzare maggiormente), presentano un grave deficit complessivo, soprattutto a causa delle rilevanti fragilità sociali che incidono enormemente sulla qualità della vita della popolazione residente (disoccupazione, dispersione scolastica, bassi livelli di reddito e alti livelli di disuguaglianza, saldo migratorio negativo, grave deprivazione materiale, durata abnorme dei procedimenti civili).

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.

Angelo D'Onofrio

Latest videos