Sulla soglia della porta
La domanda diventa stringente: ci stiamo preparando per recarci sulla soglia della porta? Mancano pochi giorni, infatti, all’apertura del Giubileo 2025 e, oltre allo sguardo estetico, la riflessione spinge a una presa di coscienza di ciò che la porta spalancata può significare per la vita personale e comunitaria. Ecco, allora, gli interrogativi per accompagnare e sostenere un itinerario di senso che deve essere, allo stesso tempo, spirituale e sociale. Non si percorrono strade in modo disincantato o distratto, ma il cammino stesso è immersione profonda nel tempo che si vive. Se ciò non avvenisse, mancherebbe quel tassello importante che dà ampiezza e profondità, fuggendo da un’astratta ritualità. La comunicazione, intessuta dalla speranza, può essere un collante per questa preziosa opera di tessitura tra la propria esperienza e quella degli altri. Sembra pura utopia, eppure – ricorda Charles Péguy – “la Speranza vede quel che non è ancora e che sarà. Ama quel che non è ancora e che sarà. Nel futuro del tempo e dell’eternità”.
Vincenzo