“Senza paura”: campo Azione Cattolica 2023

Appena terminato il campo AC 2023. Una bellissima esperienza di gioia e fraternità che ha parlato di relazioni interpersonali e fiducia. Illuminante l'incontro con due testimoni: i venerabili don Ugo de Blasi e il giovanissimo Matteo Farina.

Un faro per l’Azione Cattolica: il venerabile don Ugo de Blasi

Il nostro campo è iniziato con una visita a Lecce, sui passi del venerabile don Ugo de Blasi, sacerdote diocesano e assistente unitario di azione Cattolica, un faro per tanti associati.

Sua la teoria delle “tre T” per vivere una vita spirituale incarnata nel quotidiano:

  • TESTA, per avere lo sguardo verso l’alto;
  • TEMPO (kronos) che colmo della gioia cristiana diventi tempo della salvezza (kairos);
  • TASCA, perché l’associato di AC sappia nelle proprie possibilità, condividere le risorse personali in funzione di tutti, soprattutto di chi ne ha più bisogno. Il venerabile don Ugo ci ha insegnato ad essere specifici, unici ed originali.

I nostri legami, senza paura

Il nostro viaggio è proseguito verso il Santuario di Santa Maria di Leuca, dove per tre giorni, sulla traccia “Senza paura” proposta dal centro nazionale di Azione Cattolica, abbiamo riflettuto sulle fasi che realizzano tra noi veri e profondi legami.

Abbiamo scoperto che per INCONTRARSI bisogna uscire da se stessi per comprendere cosa susciti l’incontro con l’altro: curiosità, piacere, ansia, paura.

Incontrarsi non basta: è necessario AVVICINARSI per valorizzare qualsiasi persona nel suo essere, andando oltre i pregiudizi e riconoscersi ciascuno fonte di ricchezza per l’altro.

Siamo consapevoli di vivere in una realtà complessa e perciò, come ci insegna l’Enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco, solo una nostra apertura verso gli altri ci rende capaci di costruire il bene comune e l’amicizia sociale.

Il passaggio successivo è stato quello della FIDUCIA: fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità per poter rendere la nostra vita un capolavoro, fiducia negli altri, cosa che richiede tempo, pazienza e condivisione, e fiducia in Dio, fondamentale in un percorso di fede. Infine ci siamo concentrati sull’INCONTRO CON IL RISORTO, più nello specifico sul saper riconoscere nell’altro il volto del Signore.

Un altro testimone: il giovanissimo venerabile Matteo Farina

La nostra esperienza si è conclusa con due passaggi molto importanti: il confronto con il settore adulti, che ci ha permesso di sentirci ancora discepoli ed eredi dei grandi valori che in tanti anni di vita associativa li ha visti impegnati nell’annuncio e testimonianza del Vangelo e, infine, presso la Cattedrale di Brindisi, la grazia di conoscere, la storia di un ragazzo, Matteo Farina, morto nel 2009 a soli 19 anni a causa di un cancro, per il quale è in atto il processo di beatificazione. Matteo, con i suoi scritti e attraverso la testimonianza diretta di chi ha avuto l’opportunità di conoscerlo, ha insegnato a noi giovani che solo una fede gioiosa, semplice e condivisa, vissuta nella quotidianità, illuminante nelle scelte importanti della vita e, a volte, provata dalla sofferenza non può che generare santità.

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Giuseppe Longo

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