San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma, è stata la prima tra le basiliche romane a essere edificata. Come recita il Martirologio Romano, fu costruita «dall’imperatore Costantino in onore di Cristo Salvatore come sede dei vescovi di Roma, la cui annuale celebrazione in tutta la Chiesa latina è segno dell’amore e dell’unità con il Romano Pontefice». Il suo fonte battesimale è considerato modello per tutti gli altri battisteri.
La ricorrenza della festa liturgica della sua Dedicazione, il 9 novembre scorso, ha segnato per questa Basilica un traguardo significativo: 1700 anni di vita. Venne costruita nel IV secolo sul Monte Celio, nei terreni che appartenevano alla famiglia patrizia dei Laterani, da cui appunto prese il nome, un tempo residenza imperiale.
Originariamente consacrata da Papa Silvestro I nel 324, fu dedicata, per volontà dell’imperatore Costantino, al Santissimo Cristo il Salvatore. Nel secolo IX Papa Sergio III la dedicò anche a San Giovanni Battista, al quale in un primo momento era dedicata soltanto la cappella del battistero; nel XII secolo Papa Lucio II aggiunse infine il titolo di San Giovanni Evangelista. Da ciò, la sua denominazione ufficiale, che può sembrare un po’ prolissa, di Arcibasilica papale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano. Ma da tutti è conosciuta semplicemente come San Giovanni in Laterano.
Nel corso dei secoli, la Basilica ha subito numerosi rifacimenti che ne hanno mutato non poco il suo aspetto. L’attuale facciata è stata completata nel 1734 su progetto di Alessandro Galilei, un architetto appartenente alla famiglia di Galileo. Sulla facciata «tutta bianca, bella e splendente come la sposa dell’Apocalisse che discende dal cielo per Cristo suo sposo», come scrive Roma Sette, settimanale diocesano della Chiesa di Roma, si può notare l’iscrizione dove si definisce la Basilica “Omnium Urbis et Orbis Ecclesiarum Mater et Caput”, madre e capo di tutte le chiese di Roma e del mondo.
Qui vi è anche la “sede legale” – passi il termine – della Santa Sede, la sua residenza ufficiale. Anche i papi hanno avuto la loro residenza presso l’annesso Palazzo Laterano per lungo tempo, circa mille anni, fino quando non abbandonarono Roma negli gli anni della cattività avignonese. Al ritorno da Avignone, i papi spostarono la loro residenza presso la Basilica di San Pietro in Vaticano, fatta edificare nel frattempo sul luogo dove riposano le ossa del Principe degli apostoli.
La Basilica del Laterano è stata testimone di vicende storiche che hanno segnato intere epoche. È stata sede di cinque Concili, l’ultimo dei quali tenuto tra il 1512 e il 1517. Al Laterano, ottocento anni fa, giunse San Francesco per chiedere l’approvazione della regola. Una ricorrenza che una felice coincidenza ha voluto cadesse proprio nel corso delle solenni celebrazioni dei 1700 anni dalla Dedicazione di San Giovanni in Laterano. Lo stesso fecero altri santi fondatori.
Tra gli eventi del Novecento che hanno interessato la Basilica, bisogna ricordare che durante l’occupazione nazista qui trovarono rifugio padri della repubblica italiana come De Gasperi, Nenni, Saragat e Bonomi. Qui si svolsero i funerali di Aldo Moro il 13 maggio 1978, ucciso dalle Brigate Rosse, celebrati alla presenza di papa Paolo VI. Come bisogna ricordare l’attentato di stampo mafioso contro la Basilica, che ne rimase gravemente danneggiata, nella notte tra il 27 e 28 luglio del 1993; in quella stessa circostanza, la mafia colpì anche un altro importante luogo di culto della capitale, la chiesa di San Giorgio al Velabro.
Questa chiesa «tutta bianca, bella e splendente come la sposa dell’Apocalisse che discende dal cielo per Cristo suo sposo», esprime bene tutta la maternità della Chiesa e tutta la speranza che la sostiene nelle turbolente vicende terrene.
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