S-Catenati: il periodico con le persone in esecuzione penale presso la Casa Circondariale di Matera

S-Catenati nasce con l’obiettivo di creare uno spazio di espressione per le persone in esecuzione penale e favorire il dialogo tra il carcere e la comunità esterna.

Descrizione del progetto 

S-Catenati è un periodico trimestrale scritto con le persone in esecuzione penale presso la Casa Circondariale di Matera, edito dall’associazione di volontariato penitenziaria Disma ODV ETS. Il giornale nasce con l’obiettivo di creare uno spazio di espressione per le persone in esecuzione penale e favorire il dialogo tra il carcere e la comunità esterna.

Registrato presso il Tribunale, S-Catenati è finanziato esclusivamente tramite abbonamenti e donazioni. Ogni numero viene spedito ai sottoscrittori e distribuito all’interno dell’istituto penitenziario. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina e si avvale della collaborazione con Studio IRIS società cooperativa sociale, ente del terzo settore con esperienza ultradecennale nel settore della mediazione e giustizia riparativa.

Struttura della redazione 

Il giornale è realizzato attraverso tre redazioni. La redazione interna della sezione comuni è composta da persone in esecuzione penale che scrivono articoli, riflessioni e interviste. La redazione interna della sezione protetti è costituita da persone in esecuzione penale appartenenti a questa specifica sezione, che collaborano con testi e contributi. La redazione esterna è formata dai volontari dell’associazione Disma ODV ETS, che curano il coordinamento, la raccolta e la revisione dei contenuti, oltre a interagire con le due redazioni interne.

I nomi dei redattori delle redazioni interne vengono individuati dall’area trattamentale della Casa Circondariale di Matera in base alle richieste di partecipazione. Le riunioni di redazione si svolgono mensilmente, compatibilmente con i tempi e le esigenze dell’istituto.

Contenuti e rubriche 

Ogni numero di S-Catenati ha una storia di copertina, che racconta il percorso personale e carcerario di uno dei redattori. Tra le rubriche più seguite vi sono l’intervista ai professionisti del carcere, come la direttrice, l’educatrice e il criminologo, la rubrica Una volta fuori, con storie di reinserimento sociale di ex detenuti, Curiosità dal carcere, che raccoglie aneddoti e aspetti poco noti della vita in istituto, Le ricette dietro le sbarre, con piatti preparati dai detenuti utilizzando strumenti e ingredienti disponibili in cella, Recensioni di libri, con opinioni e riflessioni sulle letture fatte dai detenuti e uno spazio creativo, che ha ospitato la pubblicazione a puntate di una favola scritta da un detenuto per i suoi figli e una rubrica di fumetti ideata e disegnata all’interno del carcere.

Obiettivi del progetto 

S-Catenati non è solo uno strumento di scrittura e racconto, ma un’iniziativa che si propone di dare voce alle persone in esecuzione penale, offrendo loro uno spazio di espressione e confronto, sensibilizzare l’opinione pubblica, contribuendo a una maggiore consapevolezza sulle realtà della detenzione, favorire il reinserimento sociale, attraverso il coinvolgimento in un’attività che stimola riflessione e crescita personale, creare un ponte tra dentro e fuori, mettendo in comunicazione il carcere con la comunità esterna.

Sostenibilità e modalità di abbonamento 

Il giornale si autofinanzia grazie agli abbonamenti annuali di 20 euro e alle donazioni di sostenitori e benefattori. Non riceve fondi pubblici né sponsor privati. Per sottoscrivere un abbonamento è possibile scrivere a dismaodv@gmail.com.

Numeri in uscita nel 2025 Nel 2025 S-Catenati svilupperà il tema della Speranza attraverso quattro parole chiave che accompagneranno le uscite trimestrali della rivista: Abito, Soglia, Promessa e Abbraccio. Questi temi verranno esplorati attraverso le esperienze delle persone in esecuzione penale e dei volontari.

Il primo numero dell’anno avrà come protagonista Abito, analizzato nelle sue diverse dimensioni. Si rifletterà sull’abito come corazza che protegge, come espressione della propria identità e come simbolo di trasformazione. Si parlerà di come ciò che indossiamo possa comunicare emozioni e appartenenze sociali, ma anche nascondere o rivelare chi siamo. Il numero approfondirà inoltre il significato dell’abito nei luoghi di detenzione, dove esistono regole precise sull’abbigliamento, e racconterà il cammino interiore che porta a rivestire la propria essenza.

Prospettive future 

Il progetto punta a sviluppare nuovi strumenti di comunicazione, tra cui la creazione di una redazione interna strutturata, dotata di attrezzature informatiche adeguate per la formazione dei redattori all’impaginazione del giornale e all’uso di software utili alla produzione della rivista.

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Luca Iacovone

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