La terza puntata: sulle orme del profeta Giona
Continuano i raduni di ragazzi della Diocesi, solitamente di età compresa tra i 14 e 30 anni, con l’obiettivo di prepararli alla 37^ GMG dal tema “Maria si alzò e se ne andò in fretta” (Lc 1,39) che in agosto si terrà nella città natale di S. Antonio di Padova. Sì, S. Antonio, al secolo Fernando, era portoghese: lisboniano!
Incontri che – a prescindere da Lisbona – rappresentano anche buoni momenti di catechesi, tra l’altro utili a mettere in rete (non virtuale) i gruppetti giovanili parrocchiali, spesso ormai di consistenza sempre più esigua.
Dopo il primo incontro centrato su Abramo e quello natalizio sui Magi, nella prima domenica di Quaresima è stata la volta di Giona, profeta ‘minore’ vissuto nell’VIII secolo a.C.
Una lectio divina per ragazzi
L’incontro è stato di fatto una lectio sull’intero libello biblico di Giona, riletto a livello esistenziale.
Renitente alla vocazione di Yahweh di andare a Ninive, capitale assira, per guidarla a conversione, Giona si imbarca invece per la direzione opposta. Una tempesta coglie la nave e, tirando a sorte, risulta che Giona ne è il colpevole.
La tempesta e la “confort zone”
Intanto Giona, sceso nel luogo più in basso della nave,
si era coricato e dormiva profondamente.
Gli si avvicinò il capo dell’equipaggio e gli disse:
«Che cosa fai così addormentato?
Àlzati, invoca il tuo Dio!
Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo».
Dal libro di Giona (Gio 1,5-6)
La parte più in basso della nave, dove dormire era per Giona una “comfort zone”.
Da qui il lavoro dei ragazzi: un’analisi, divisi per gruppi, su quelle che per noi sono le zone di confort: per qualcuno ascoltare musica chiusa in camera, per altri fare zapping sul cellulare oppure il letto a fine giornata, per qualcuno girovagare con la macchina o portare il cane a passeggio, per qualcun altro la spiaggia deserta o, invece, lo stadio…
Nella mia angoscia ho invocato il Signore…
La scialuppa cercava a forza di remi di raggiungere la spiaggia, ma non ci riusciva. Allora presero Giona, lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia. Quegli uomini ebbero un grande timore del Dio di Giona, offrirono sacrifici al Signore e gli fecero promesse. Giona fu inghiottito da un grande pesce.
Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, suo Dio.
Dal libro di Giona (Gio 2,2)
Ecco quello che nel pesce succede a Giona.
Anche ai ragazzi è stato chiesto di riflettere, nei gruppi, su quali sono quelle condizioni estreme in cui nella nostra vita, davanti al buio più totale, riconosciamo Dio come unica speranza: relazioni difficili con compagni o inquilini universitari, sogni che vanno in frantumi per cui chiediamo un’alternativa, crisi amorose…
Ritorna la chiamata di Dio
Dopo tre giorni e tre notti, chiaro rimando alla permanenza di Gesù nel ventre della terra, il pesce libera Giona e Dio lo chiama una seconda volta:
«Àlzati, va’ a Ninive, la grande città,
larga tre giornate di cammino,
e annuncia loro quanto ti dico».
Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore e predicava:
«Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta».
Dal libro di Giona (cf Gio 3,2-4)
Da qui l’invito ai ragazzi a riflettere su qual è per ciascuno il luogo di annuncio della propria fede: la scuola, la famiglia, il lavoro, ogni luogo con tutta la propria persona.
E Ninive, per editto del re, si fermò dal bere e dal mangiare, dal lavorare e dalla condotta malvagia, vestì di sacco e si cosparse il capo di cenere.
Così, “Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece” (Gio 3.10). Ma Giona ne fu sdegnato.
Accanto al ricino
Una pianta di ricino crebbe accanto alla capanna di Giona per fargli ombra, ma poi si seccò. E Giona ne fu sdegnato.
«Tu hai pietà per quella pianta di ricino
per cui non hai fatto nessuna fatica
e che tu non hai fatto spuntare,
che in una notte è cresciuta e in una notte è perita!
E io non dovrei avere pietà di Ninive
nella quale vi sono più di centoventimila persone,
che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra?».
Dal libro di Giona (cf Gio 4,10-11)
E di qui l’ultima sollecitazione introspettiva: quanto teniamo alle nostre piccole cose oppure al bene comune? Quando uno sguardo lucido e generoso cede il passo alle fisime?
I ragazzi contenti
Ancora pochi ragazzi in Diocesi hanno detto il loro sì per la GMG di Lisbona, che nell’organizzazione diocesana prevede un bel giro di 13 giorni in bus a soli 500€ tra tappe bellissime e significative, oltre la città natale di S. Antonio: Lourdes e Bercellona, Fatima e Torino.
Dopo aver assaggiato ottimi pasticcini, ci dispiaceva lasciarci e abbiamo proseguito insieme sino al bel castello “del Malconsiglio”. Con la promessa e il desiderio di rincontrarci nella prossima occasione, ovvero per gli esercizi spirituali previsti per i prossimi 25 e 26 marzo a Timmari.
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