Renato Brucoli. “Ha varcato il portone d’ingresso della casa eterna di Dio”

Grande uomo di fede e di spiccato intelletto. Tanti materani lo seguivano volentieri sui social. Altri, tra cui don Angelo Tataranni e il suo stretto collaboratore Giuseppe Nicoletti, erano legati a lui da un’amicizia “reale”. Il 27 aprile ha terminato la sua vita terrena. Lunedì 29 aprile a Terlizzi, in concattedrale, ore 16:30, i funerali presieduti dal Vescovo mons. Domenico Cornacchia

Il carissimo Renato Brucoli ha varcato il portone d’ingresso della Casa Eterna di Dio.

Don Tonino sulla soglia ad attenderlo, e i due amici si sono abbracciati.

Per la verità sono stati sempre abbracciati, hanno incoraggiato tante ali a distendersi e librarsi nel cielo limpido della vita.

Non si sono mai persi di vista ma si sono cercati e il loro dialogo d’amore mai interrotto.

Renato ha continuato, raccogliendo la volontà del fratello Vescovo, a cantare la speranza, immergendosi nel concerto della vita.

Dal cielo, Renato, ora insieme fate risuonare il canto della Pace e possa la sua melodia diventare per tutti carezza di speranza.

Grazie Renato! Grazie per il tuo amore.

Grazie amico dal cuore puro!

don Angelo

Con queste parole don Angelo Tataranni sulla pagina Facebook del Centro di Accoglienza “Don Tonino Bello” saluta il suo amico prof. Brucoli.

Una prima, lunga, conoscenza, indiretta, tra don Angelo e Renato è stata il frutto degli articoli a firma Brucoli che don Angelo in seminario leggeva a Molfetta sul settimanale diocesano. Tanta stima per l’attenzione alla pace, ai migranti, alle periferie… Ciò che ancora oggi i suoi articoli ultimi trasmettono e rendono Renato tanto caro a tanti.

Poi, una conoscenza divenuta “reale” quando don Angelo gli chiese alcune pubblicazioni per farne dono ai bambini della sua parrocchia. Sì, Brucoli è stato un prolifico scrittore e ha in attivo oltre una quindicina di opere, molte su don Tonino Bello, di cui forse è il maggior biografo e uno dei più grandi divulgatori. Una stima reciproca sostenuta anche dall’intitolazione a don Tonino Bello della Casa di Accoglienza di don Angelo.

Terlizzese, giurista e prof. di religione, marito di Linda Spadaro e padre di Francesco, Brucoli ha avuto il privilegio di essere strettissimo collaboratore di Mons. Bello negli anni del suo episcopato (1982-1993). Gestì come operatore Caritas – tra l’altro – il primo e secondo esodo dall’Albania in Italia (marzo-agosto 1991). E ora, alla vigilia dei 70 anni, vinto da un veloce tumore al cervello lascia questo mondo.

Renato è stato direttore di spiccato intelletto del settimanale diocesano “Luce e vita”, che ha contribuito a rendere un faro di informazione religiosa e uno stimolo all’impegno sociale. E proprio come giornalista è stato insignito per tre volte del premio “Campione”. Ma non l’unica onorificenza: gli è toccata la Medaglia d’Oro al merito culturale dell’Università Cattolica, per cui aveva curato i “Quaderni” e poi pubblicato egli stesso una collana di Quaderni a carattere pedagogico sul rapporto adulto-adolescente.

Ma Brucoli era un’intellettuale che non si era accontentato di stare dietro una scrivania per combattere le sue battaglie: in più occasioni aveva operato nella Murgia barese per la demilitarizzazione del territorio, aveva costituito un’associazione politica di cittadinanza attiva per porre l’attenzione sul mancato sviluppo delle periferie urbane e condotto inchieste sui lati oscuri della società, come quella sul danno ambientale provocato da un’industria di laterizi.

Renato è stato anche editore. La Casa Editrice si chiama “Insieme” e tra i messaggi di cordoglio c’è anche quello di gratitudine di una scrittrice: “Il mio primo editore, colui che ha creduto in me. Grazie”.

Oltre che intellettuale, Renato è stato soprattutto un laico adulto nella fede come tanti si auspica ce ne siano anche oggi. Stimato prof. di religione nei licei, come attestano ancora i messaggi di cordoglio che spopolano sui social. In 24h, oltre 2000 sincere attestazioni di dispiacere, apprezzamento e gratitudine che, lungi da ogni formalismo, richiamano il suo essere “testimone del Risorto”. E proprio in tempo di Pasqua, come don Tonino, ha lasciato questo mondo.

A Matera, dov’era conosciuto, da molti almeno a livello virtuale, è venuto tante volte, l’ultima proprio in visita da don Angelo alcuni mesi fa. Poi la malattia. E i suoi post di speranza dall’ospedale: “Non temete, andrà tutto bene!”. La sua memoria resterà viva nei cuori di coloro che hanno avuto la possibilità di conoscerlo e collaborare con lui.

La morte di Renato lascia un dolore profondo per tutta la comunità cattolica e suscita in chi almeno una volta lo ha ascoltato o letto il bisogno di non perdersi nelle inutilità.

Di Brucoli non si dirà mai abbastanza. Lasciamo pertanto la parola all’amico don Angelo, con il cui messaggio di saluto abbiamo iniziato a parlare di lui. Nella certezza che tante volte ancora se ne parlerà nei nostri articoli.

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Giuseppe Longo

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