L’opera di recupero, sotto la direzione della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Basilicata e su commissione di Mons. Pierdomenico Di Candia, attuale parroco della Chiesa Madre, è stata portata a termine in poco più di un anno dalla Ditta specializzata Etruria di Pino Schiavone.
Sarà il vice direttore del museo diocesano Marco Pelosi ad illustrare i pregi artistici della Chiesa di S. Maria della Croce la cui prima pietra, secondo la tradizione popolare, fu deposta nel 1491 da Federico d’Aragona e al cui ricordo è legata una delle sculture in legno dipinto realizzate all’inizio del XVI secolo da Antonello Persio.
La Chiesa Madre custodisce, all’interno di una scultura raffigurante una aquila bicipite in legno intagliato e dorato risalente al 1609 e posto sull’arco di accesso alla sacrestia, una reliquia del Sacro Legno della Croce.
Secondo la tradizione fu Santa Elena, madre dell’imperatore Costantino, a ritrovare a Gerusalemme il 14 settembre del 320 dC la Croce di Gesù e a riportarne una parte a Roma: a questo fatto storico si collega la festività liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce, celebrata ogni anno il 14 settembre.
Alla presentazione dei lavori di restauro degli altari della Chiesa Madre di Ferrandina interverranno la Dott.ssa Barbara Improta della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e Pino Schiavone della Ditta Etruria Restauri.
Alla cerimonia prenderà parte anche Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina.
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