Il Braciere ardente sotto la cenere del silenzio !
Sono oramai passate le feste e sotto l’albero di natale della politica non abbiamo trovato alcun dono, alcuna novità, nessun pronunciamento. Invero, neppure nella calza della befana ci è stato dato di trovare qualche sorpresa, al netto della oramai costante visita del Ministro Barbara Lezzi.
Slittata la data del voto da Novembre a Maggio, tutto tace. Certo, i veloci ritmi delle feste, gli ingenti preparativi per il gran concerto di capodanno, il forte entusiasmo per l’attesa del prossimo 19 gennaio distolgono l’attenzione dal momento elettorale. Che è però scadenza non solo importante ma, tutto sommato, imminente.
Lo stesso sindaco della città di Matera ha dichiarato, nel corso della conferenza stampa di presentazione della cerimonia inaugurale di Matera 2019, che è in atto un clima di unità, volto a superare le divisioni politiche e necessario per passare dalla competizione alla collaborazione.
Forse anche per il forte bisogno di “positivo” che desidera emergere dalla realtà dei nostri cuori, anche noi cittadini non ci curiamo più dell’attualità politica. Del resto, le ultime vicende giudiziarie che hanno infiammato l’opinione pubblica lucana, unitamente ad una politica nazionale che pur parlando di “decreti sicurezza” sembra rendere insicura l’umanità delle nostre relazioni, non fanno altro che allontanarci dall’interesse pubblico. Eppure è evidente che covi un braciere ardente sotto la cenere del silenzio: La lega ha azzerato tutte le cariche ed inviato un commissario in Basilicata. Il PD, in costante ricerca di un leader, è sempre più impegnato a fare ciò a cui ci ha abituato: dividersi. Chi con Martina, chi con Zingaretti, chi in dialogo con gli ex compagni di sinistra. Il PDL, che a livello nazionale sembra essere stato inghiottito dalle fauci della lega, dichiara di essere depositario del nome del candidato governatore. FdI da un lato si oppone alle manovre di governo, dall’altro strizza l’occhio alla lega perché favorevole al decreto sicurezza. Il M5S che pure è impegnato in una permanente campagna elettorale sul territorio lucano, fa i conti con la “prova di governo”, ed i tanti incontri calendarizzati dall’unico candidato Governatore certo (Mattia) sono occasione di confronto per chiarire posizioni nazionali: trivelle, salva banche, trasporti, infrastrutture, reddito di cittadinanza. Insomma, non tutto sembra proprio tacere e, pur desiderando tutti quel clima di collaborazione e di coesione, necessario per vivere a pieno il momento lucano di “Matera 2019”, è evidente che il problema è solo rimandato e che i “conflitti” sono solo rinviati.
E’ in atto un clima di assestamento politico istituzionale ( se così lo vogliamo chiamare) a tutti i livelli: Nazionale, regionale, locale. Il 26 maggio, oltretutto, non saremo chiamati solo a rinnovare il “parlamentino” lucano ma anche il Parlamento Europeo e questo comporterà una campagna elettorale locale che avrà certamente un reverbero nazionale. E’ vero, a livello regionale contano le preferenze. Scrivere un nome sulla scheda è profondamente diverso da esprimere una preferenza per un partito piuttosto che per un altro. E questo, probabilmente, offre ancora qualche chance all’ “attendismo” politico locale a cui stiamo assistendo. Ma è ancora più vero che come ci ha ricordato Papa Francesco “alla politica è chiesto di essere lungimirante e di non limitarsi a cercare soluzioni di corto respiro, di avviare processi e non di occupare spazi” ed in questo senso, ancora una volta, ci sembra allo studio del mondo politico – di tutto il mondo politico – ci sia l’occupazione di uno spazio pubblico e non l’attivazione di reali processi di cambiamento sociale; alla base di questo modo di “fare politica” vi si scorgono interessi personali e non un autentico servizio alla collettività. Eppure, come è emerso dall’ultimo messaggio per la giornata della pace 2019, “ogni rinnovo delle funzioni elettive, ogni scadenza elettorale, ogni tappa della vita pubblica costituisce una occasione per tornare alla fonte ed ai riferimenti che ispirano la giustizia ed il diritto”. Le prossime elezioni sono, allora, una occasione privilegiata per la nostra comunità per tornare a creare occasioni di dialogo e confronto col mondo politico sui temi della giustizia, del diritto, della pace, della solidarietà, dell’accoglienza. Tutto tace? O meglio, tutto sembra tacere? E’ il tempo di rompere il silenzio.
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