Politica e Santità

Un tempo, neppure molto lontano, si inserivano – tra gli slogan della campagna elettorale – quelli che sarebbero stati gli impegni dei primi 100 giorni dell’eventuale governo che fosse risultato vincente alle elezioni. Dal 4 marzo sono ormai passati oltre 50 giorni e di governo se ne sente parlare, e solo in termini di ipotesi, in tv e sui giornali ma – di fatto – nulla di concreto ancora è accaduto. Chissà a quanti di noi, a tal proposito, saranno tornate alla mente alcune delle parole consegnateci dal nostro Arcivescovo, S.E. Mons. Caiazzo, nella sua lettera per la Quaresima: “Chiediamo di essere governati e di essere aiutati a crescere… mettendo al centro di tutto il bene comune”. 

Certo, è evidente l’impegno del Presidente Mattarella ma è altrettanto evidente il dato sociologico-elettorale che dalle ultime consultazioni politiche è emerso: la divisione in tre del Parlamento ed in due del nostro Paese. 

Un dato che pare evidenziarsi anche nelle recenti elezioni regionali in Molise dove comunque oltre a confermarsi la corsa a due tra M5S e centrodestra riaffiora  lo spettro dell’astensionismo.

In Molise però, ribattezzato proprio a motivo della paralisi post-elettorale come l’Ohio di Italia, un molisano su due non si è recato alle urne, l’affluenza registrata – infatti – è pari al 52,1%. Il dato è assai preoccupante e diviene inevitabilmente specchio di uno stallo politico dal quale sembra davvero difficile poter uscire. E’ evidente che il frutto, se di frutto si può parlare, del  tatticismo delle forze politiche – un tatticismo posto in essere sin dalla stesura di questa insensata legge elettorale – produca sempre e solo una grave assenza di partecipazione civile. 

Una assenza che francamente non può più essere giudicata esclusivamente in senso negativo perché dinanzi a questo triste spettacolo non si può che restare inermi, non si può che sospendere il giudizio, non si può che tornare a pensare all’essenziale: come arrivare a fine mese, il futuro dei nostri figli, la ricerca di un lavoro, la cura delle nostre vite. Il Governo ?  No, quello non è un problema nostro. Che tristezza !

Del resto, la vita va avanti. Pur nella complessità della situazione internazionale, basti pensare alla delicata situazione siriana, la vita va avanti. Pur consapevoli delle incresciose notizie di inquinamento ambientale proveniente dalle nostre terre joniche, la vita va avanti. Pur certi di non sentirci più rappresentati da una classe politica che sembra non voler ascoltare il grido della gente, la vita va avanti.

Si, è vero la vita va avanti ma se va avanti così finiremo tutti per essere più fragili, più soli e, ahimè, più lontani dalla realtà.

E’ in momenti come questo che è necessario alimentare e fare crescere una nuova consapevolezza civica utile per ricucire gli interessi personali con quelli comunitari. E’ in momenti come questo che si avverte forte il bisogno di quell’autentica profezia sociale capace di gettare le fondamenta per l’istruzione di una società diversa: più forte, più coesa, più fiduciosa. E’ in momenti come questo che si avverte, forte, l’assenza di autentici cristiani impegnati in politica.  L’assenza dei cristiani, non semplicemente dei cattolici.

Nel corso degli anni, purtroppo, abbiamo assistito a proclami di politici che per fini elettorali, definendosi cattolici, hanno strumentalizzato persino gli insegnamenti della Chiesa. Non è di quei politici che avvertiamo il bisogno…anzi… ma di coloro che concepiscono il loro impego civile come una vera e propria chiamata alla santità; di coloro che sappiano mettere a disposizione degli altri le proprie competenze culturali; di donne e uomini che in forza della propria grazia battesimale avvertano il bisogno di testimoniare – anche sugli scranni della vita politica – la propria appartenenza a Cristo. Papa Francesco, nella sua ultima esortazione apostolica – Gaudete et exultate – ce lo ricorda chiaramente: “Hai autorità ? Sii Santo, lottando a  favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali”. (n.14)

Santità e politica sembrano due mondi distinti e distanti, forse troppo distanti. Eppure anche la politica, come tutto ciò che riguarda la vita dell’uomo, può essere un riflesso della presenza di Dio. Del resto, quando scrutiamo davanti a Dio le strade della vita, non ci sono spazi che restino esclusi. In tutti gli aspetti dell’esistenza possiamo continuare a crescere e offrire a Dio qualcosa di più, perfino in quelli nei quali sperimentiamo le difficoltà più forti. (G. et E. n. 175)

Ed in politica, come è evidente, di difficoltà forti ne sperimentiamo ogni giorno.

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Lindo Monaco

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