Otto autobus da Matera città e sette dal resto della Diocesi, insieme a tante auto, hanno solcato sabato 27 maggio, vigilia di Pentecoste, la Val d’Agri.
Circa 1500 pellegrini si sono appropinquati nel PalaVejanum in omaggio alla “Regina delle genti lucane”, com’è chiamata dal 1965, per decreto di Paolo VI (Bolla “Lucanæ Genti”), la Madonna Nera del Sacro Monte di Viggiano.
Questi i numeri del pellegrinaggio diocesano, voluto da don Francesco Di Marzio, Delegato arcivescovile nel Consiglio di Amministrazione dell’Associazione “Maria SS. della Bruna”, e da don Angelo Gallitelli, parroco della Cattedrale di Matera.
Mentre l’11 ottobre 2018 l’effige della Madonna Nera di Viggiano giungeva a Matera, la scorsa domenica, 21 maggio, la Madonna della Bruna le “ricambiava” la visita, oltrpassando per la prima volta i confini della Diocesi e dando inizio alla peregrinatio nell’altra città mariana lucana.
Un evento di spiritualità mariana
Certo, non è la visita di una statua in una città che benedice centro abitato e suoi abitanti! E inoltre, pur sotto diversi titoli la Madonna della Bruna e la Madonna di Viggiano ci portano con il pensiero all’unica Madonna, la Madre di Dio, Maria di Nazareth!
Allora, questi eventi servono per approfondire, ripensare il nostro rapporto con Maria e ripercorrere attraverso la storia legata al culto di Maria in un certo luogo il senso della nostra devozione alla Mamma celeste. Così è stato per i Viggianesi che hanno avuto tra le loro strade la Madonna “della Visitazione”.
Il sacro monte di Viggiano: 1000 anni di storia e leggenda
Un evento tanto atteso da tanta parte del popolo materano che sperava di poter salire per la prima volta sulla vetta del sacro monte di Viggiano quello di sabato 27 maggio: nell’anno Mille, vi era stata nascosta, sotto terra, questa effige mariana in legno di ciliegio, già presente nella cattedrale di Grumento, per sottrarla alle furie musulmane. Si racconta che furono dei bagliori che i pastori scorsero nella notte a suggerire di scavare e, così, consentire il ritrovamento dell’effige e, in seguito, la costruzione della reale basilica nel paese di Viggiano, nel cui territorio il monte ricade. E la leggenda poi narra che la Madonna si sia poi stata ritrovata, da sola, da capo sul monte: ecco l’idea di costruire una cappella sul sacro monte e di portare la Madonna la prima domenica di maggio qui sopra e la prima domenica di settembre giù in paese. Infine la statua è stata rivestita di oro.
Alcuni pullman non hanno desistito dal raggiungere “Piana Bonocore”, il parcheggio alla base del sacro monte, nonostante la pioggia. “Abbiamo fatto la Via Crucis sino alla decima stazione, poi abbiamo affrettato il passo perché ci ha colto la pioggia”, racconta un pellegrino di Marconia, mentre molti rosicavano per non essere saliti. Tra l’altro le previsioni nemmeno annunciavano la pioggia!
Gli altri pellegrini si sono fermati nel Palazzetto dello Sport PalaVeianum, dove hanno celebrato in forma “stanziale” la Via Crucis che avrebbe dovuto accompagnare la salita sul monte. Ma è cessata la pioggia e gli organizzatori hanno riproposto la salita, abbreviando il momento di preghiera. Peccato che uscendo dal Palazzetto dello Sport – per salire sul monte è necessario il bus – gli autisti, ignari di questa variazione, erano andati a pranzo! E i pellegrini né hanno fatto la via crucis completa né hanno avuto la possibilità di raggiungere la cima del Sacro Monte di Viggiano!
Con dispiacere di molti si è optato per il piano “B”: arrivo della Madonna e S. Messa al PalaVejanum
Il ripiego è stato un rosario nella Basilica Pontificia a Viggiano, dopo pranzo, al cui esterno si sarebbe dovuta celebrare la S. Messa.
Di seguito alcuni momenti della celebrazione, tra cui il saluto di don Paolo d’Ambrosio, rettore del Santuario della Madonna Nera di Viggiano e l’omelia di S.E. Mons. Antonio G. Caiazzo.
“Un ponte tra le città di Maria”
Infine, la stipula del patto di amicizia tra le due “città di Maria” lucane: Matera, dall’anno mariano 1954, e Viggiano, dal 1995, trentennale della proclamazione della Madonna del Sacro Monte di Viggiano “Regina delle Genti Lucane”. “Un ponte tra le città di Maria” era in effetti il titolo della peregrinatio dell’effige della Madonna della Bruna a Viggiano nella settimana 21-27 maggio. Una dichiarazione di amicizia che unisce i due centri lucani: un sodalizio che potrebbe sfociare, a 30 anni dalla dichiarazione di Matera come sito UNESCO, nell’inserimento di Viggiano nella stessa lista di tali siti.
Alla prossima…
Dopo un panino con la porchetta e un bicchiere di vino offerti ai pellegrini, il rientro a casa in bus, con l’amarezza per molti di non poter essere saliti sul monte e l’auspicio di più di qualcuno, privatamente o in bus organizzati, di ripetere il pellegrinaggio dalla Regina delle Genti Lucane con un meteo migliore.
Dopo i pellegrini è tornata a casa anche l’effige di Maria, di cui di seguito un video.
Si ringraziano Alberto Raimondo e Gianfranco Grieco per le foto.
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