Una quindicina di ragazzi e giovani alla Palomba
Esulti il coro degli angeli,
Dall’Exsultet (inno liturgico della notte di Pasqua)
esulti l’assemblea celeste:
un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto.
È ripresa la tradizione degli incontri organizzati dalla Pastorale Giovanile Diocesana per il sabato santo.
È stato bello per un gruppo di giovani provenienti dalle diverse realtà parrocchiali materane passare -insieme ai loro responsabili – un paio d’ore sul sagrato del Santuario della Palomba a riflettere sulla Pasqua. Hanno fatto da guida alla meditazione le parole dell’Exsultet, l’antico inno che annuncia la resurrezione percorrendo le grandi opere di Dio nella storia della salvezza e che verrà cantato da un sacerdote, un diacono o un cantore nella veglia di questa notte.
Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello,
Dall’Exsultet (inno liturgico della notte di Pasqua)
che con il suo sangue consacra le case dei fedeli.
Questa è la notte in cui hai liberato i figli di Israele, nostri padri,
dalla schiavitù dell’Egitto,
e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso.
Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato
con lo splendore della colonna di fuoco.
Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo.
Don Gianpaolo Grieco, responsabile in Diocesi della Pastorale Giovanile, ha guidato la riflessione e sollecitato il dialogo: un’analisi del testo, fatto di anafore (Questa è la notte) e di un climax ascendente e, poi, discendente.
E qual è il mio “exsultet”? Quali gli eventi della mia vita in cui Gesù si è fatto vivo ed io posso ora esultare per questo?
Tre quarti d’ora di silenzio per entrare ciascuno, in solitudine – o, meglio, alla presenza di Dio – tra il santuario, il sagrato e la ridente campagna circostante, nella propria esistenza e fare memoria delle “pasque” del Signore nella nostra vita, scrivendole su un foglio personale, segreto, senza necessità di condividere.
Un esercizio spirituale, insieme ad altri guidati da alcune domande. Ad esempio, senza Cristo cosa cambierebbe nella mia vita?
Una piacevole mattinata di riflessione, in un clima sereno come quello che i ragazzi – nella loro semplicità – sanno creare, nel silenzio della Palomba e del sabato santo, complice il sole smagliante che ha consentito di passare gran tempo all’aria aperta, ha reso capaci i giovani presenti di prepararsi a vivere in modo più consapevole la veglia pasquale e la festa di Pasqua, culmine dell’anno liturgico.
Tutti hanno apprezzato questa sosta spirituale seppure in un giorno in cui siamo tutti indaffarati, anche liturgicamente, per la preparazione alla Pasqua.
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