Sarà forse più sommesso l’Alleluia pasquale quest’anno?
Sarà, piuttosto, una deflagrazione interiore.
La Pasqua viene a ricomporre i frammenti di una umanità sconfitta,
proprio come è sconfitto sulla croce Cristo, l’Uomo-Dio crocifisso.
Una deflagrazione misteriosa, che ha rimosso il grande masso che chiudeva il sepolcro e ha scaraventato Gesù fuori dalla tomba,
imprimendo la sua immagine in un lino, la Sindone,
che ci racconta di piaghe e ferite, guarite dall’amore.
Solo l’Amore accoglie, abbraccia, guarisce, risana, conforta, risorge.
Più forte e più potente è la deflagrazione che accade in un cuore assetato di pace.
E “Pace a voi” è il saluto del Risorto.
Questo saluto, più di tutte le strategie politiche e diplomatiche,
farà scoppiare la pace là dove la fede vince le paure
e la speranza guarda oltre la notte,
dove l’amore trionfa sull’odio e sulla morte.
Tanti ragionamenti e calcoli umani svaniscono e cadono
dinanzi all’unica possibilità di vita vera e degna di essere vissuta data all’umanità:
la Risurrezione di Cristo.
Che si abbia o meno la fede, l’unica possibilità di dignità per l’uomo è la pace.
La Risurrezione di Cristo è l’unica speranza per l’umanità.
E che sia l’unica non è riduttivo, anzi, rappresenta una originalità,
una novità assoluta e inesauribile, rappresenta una grazia gratuita e impagabile.
Il Cristo Risorto è l’Uomo nuovo nel quale si realizza pienamente ogni uomo.
Egli è Colui che rivela pienamente l’Uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima dignità e vocazione (cfr. GS 22).
La vocazione più grande per l’uomo è la vocazione alla pace, a vivere da riconciliati, a essere una cosa sola in sé stessi, con Dio, con il Creato, con i fratelli. La pace è il desiderio e il bisogno più profondo. Chi non vorrebbe stare in pace
Gesù Risorto soddisfa non solo in sé, ma per tutta l’umanità, la comunione vera con sé stesso, con il Padre e lo Spirito Santo, con il Creato redento e con tutta l’umanità.
In questa Pasqua 2022 l’augurio di pace non vuol essere un vago sentimento ma la certezza che nel Risorto la pace è fatta, ci è donata, ci è stata conquistata a prezzo del sangue di Cristo, della sofferenza e della morte.
Non ci resta che accoglierla e donarla, riceverla e moltiplicarla, sperimentarla e testimoniarla divenendo artigiani di pace perché risorti con Cristo. Alleluia!
Marko Ivan Rupnik – Mosaico di Cristo Risorto in abito bianco che secondo la tradizione orientale sta per compiere il primo atto della glorificazione irrompendo nel Regno dei morti per annunciare che ha rotto la schiena alla Morte e grida la liberazione a tutte le anime. Chiesa Sant’Agnese – Matera
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