Don Alberto Ravagnani: un’esperienza fotonica per giovani 16-26
Sono i ragazzi di Fraternità, il “gruppo” di giovani che ruota attorno a don Alberto Ravagnani, parroco milanese di S. Gottardo al Corso, prete da 7 anni, brianzolo classe 1993, youtuber e digital evangelist, 230mila follower su Instagram, nonché autore del bellissimo “La mia vita e la tua” ispirato alla vita dell’oratorio di Busto Arsizio di cui prima di giungere a Milano era responsabile.
Colle don Bosco – frazione di Castelnuovo Don Bosco (Asti), il luogo in cui è nato e ha vissuto il santo dei giovani, Giovanni Bosco, negli anni che hanno preceduto la sua missione a Torino: luoghi speciali per chi si occupa di giovani e per i giovani cattolici – è il luogo dove, tra welcome party, serate disco, adorazioni eucaristiche, buon cibo, riflessioni in solitaria, catechesi, testimonianze, visita ai luoghi salesiani (i “Becchi”, dove don Bosco è nato e cresciuto), workshop su spiritualità, comunicazione e relazioni d’aiuto, il Te Deum concluso appena mezz’ora fa e un sacco di sorprese, 320 giovani rigorosamente dai 16 ai 26 anni hanno aderito a questa proposta. Fuori fascia solo preti e suore!
“Se non fossi fuori età sarei lì con voi! Momenti così rimarranno sempre nel vostro cuore, le amicizie che si creano in questi contesti sono linfa e sostegno nelle vostre scelte di vita, le emozioni che vivrete vi daranno energia per i momenti più difficili… e se affidate la vostra vita a Dio, Lui farà il resto!
Grandi ragazzi per il vostro coraggio ad essere controcorrente!”, scrive una mamma su Instagram commentando un reel.
Un’occasione per impegnare in modo sano le vacanze da scuola, dall’università, dal lavoro. Un contesto giovane in cui i Ragazzi possono sentirsi forti e rendere più forti i loro sogni più intimi e lasciarsi stravolgere la vita.
È la fine dell’anno è il contesto giusto per guardarsi indietro, imparare a dire grazie per i sogni che in questo 2024 si sono realizzati e continuare a sognare in grande per un 2025 ancora più pieno.
I ragazzi di Fraternità (cerchiamoli su Instagram, il profilo ha quasi 68mila follower), i più stretti collaboratori di don Alberto che hanno reso possibile tutto questo, hanno lavorato anche durante queste notti – dopo giornate a dir poco poco intense – per offrire un servizio l’indomani agli ospiti che sono giunti per festeggiare il Capodanno.
L’evento inoltre è curato e coordinato dal Team di LabOratorium APS, l’associazione che, grazie al suo supporto operativo ed economico, permette a Fraternità di poter organizzare ogni attività e che anche a noi è possibile sostenere.
Qualcuno ha chiesto se sarebbe stato possibile partecipare solo ad una parte dell’esperienza ma sul sito informativo dell’esperienza, leggiamo: “Non è possibile perché saranno tre giorni fotonici e l’esperienza va vissuta tutta dall’inizio alla fine! NON puoi iscriverti e poi soggiornare altrove e NON puoi iscriverti per partecipare solo ad alcuni momenti proposti”.
Il programma ce lo svelano un po’ alla volta i social, non era disponibile a priori per partecipare con quella dose di sana incoscienza e necessaria fiducia.
I video, tanti su Instagram in particolare, non rendono: “C’era un’intensità assurda e non pochi brividi alla faccia di chi dice che pregare è noioso o inutile. Questi ragazzi hanno vissuto un’esperienza fortissima si sono emozionati hanno meditato hanno pregato si sono confessati io stesso mi sono commosso più e più volte”, racconta l’ideatore dell’iniziativa, don Alberto Ravagnani.
Caritas Milano: un’esperienza subito sold-out per giovnai 18-35 anni
“Cosa hai in programma per Capodanno?”. Cominciava così l’invito che Pastorale giovanile, Azione cattolica ambrosiana e Caritas Ambrosiana rivolgevano, settimane fa, ai 18-35enni della diocesi di Milano per un Capodanno solidale, differente dal solito. Un invito andato a buon fine, con il pieno di partecipanti – i posti erano 60 – subito prenotatisi e pronti per entrare in servizio nel corso della giornata e fino a notte inoltrata.
“Se desideri ‘Finire in bellezza’ il 2024 e accogliere il nuovo anno con cuore aperto, ti invitiamo a partecipare al Capodanno solidale a Milano, organizzato da Caritas Ambrosiana, Pastorale giovanile diocesana e Azione cattolica ambrosiana. Insieme ad altri giovani tra i 18 e i 35 anni, vivremo la festa mettendoci al servizio delle persone più fragili”, spiegavano i promotori.
L’invito? Viene dalle parole del Papa. “All’inizio del Giubileo 2025, desideriamo infatti accogliere l’invito di Papa Francesco ad essere segni di speranza”. Bergoglio, infatti, nella “Spes non confundit”, Bolla di indizione del Giubileo, ha scritto: “Nell’Anno giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio”. Lunedì 16 dicembre si è dunque svolto un incontro online di conoscenza e di formazione, durante il quale sono state presentate le varie realtà coinvolte e a ciascun giovane è stato indicato il proprio gruppo di servizio.
Attivazione e protagonismo. “Per tutti i servizi è richiesta un’attivazione e un protagonismo da parte dei componenti di ciascun gruppo chiamati ad animare i luoghi dove verrà vissuta l’esperienza e a trascorrere dei momenti di socializzazione con gli ospiti”, chiariscono i promotori. Proprio per questo, a seguito dell’incontro online, i partecipanti si sono impegnati a pianificare autonomamente come gruppo le attività proposte e ad organizzarsi per eventuali materiali necessari, confrontandosi con i referenti dei servizi.
A Rho e a Milano. Il programma della giornata vede alle ore 11 il ritrovo presso l’oratorio di San Lorenzo alle Colonne (Milano) con attività di conoscenza; a seguire pranzo in condivisione e preghiera di mandato. Alle 15.30 ogni gruppo si dividerà e raggiungerà i vari servizi in autonomia. Varie le realtà presso cui sarà prestato servizio. Il Centro insieme in corso Europa a Rho è una comunità di accoglienza temporanea mamma-bambino. Dalle ore 18.00 alle 00.30 si svolgeranno attività ludiche-ricreative, animazione della serata di Capodanno e cena insieme agli ospiti della comunità. Il Chicco di grano si trova invece in viale Lazio a Milano: è anch’esso una comunità di accoglienza temporanea mamma-bambino. E anche qui dalle 18.00 alle 00.30 sono previste attività ludiche-ricreative, animazione della serata, cenone con gli ospiti della comunità.
Fra i tavoli del Refettorio. Il Refettorio Ambrosiano, in piazza Greco a Milano, è un’opera-segno, molto nota in città e in diocesi, “capace di portare una profonda riflessione – precisano ancora gli organizzatori – sulla cultura dello scarto e dello spreco in grado di modificare in positivo lo stile di vita della comunità in cui viviamo”. Qui il programma prevede dalle ore 16.30 alle 19.15 circa il servizio ai tavoli, dove ogni giorno trovano conforto e pasti caldi numerose persone bisognose, riordino e condivisione dell’esperienza.
Un segnale profondo. Il Rifugio Sammartini è in via Sammartini, sempre a Milano: si tratta di un centro di accoglienza notturna per uomini senza dimora. Qui dalle 18.00 a mezzanotte circa ci sarà animazione con musica, canti, tombolata, per trascorrere momenti di convivialità e compagnia insieme agli ospiti. Poco distante c’è La Piazzetta, centro diurno a bassa soglia per persone gravemente emarginate e senza dimora. Alla Piazzetta si comincia al mattino, 9.30-13.00, con animazione, canti, spettacoli, letture, per stare assieme e fare compagnia agli ospiti. La Soglia di casa è invece una realtà sita a Villapizzone, in una delle periferie milanesi: è una comunità di accoglienza di minori stranieri non accompagnati. Dalle 18.00 del 31 dicembre alla mattina del 1° gennaio gli educatori proporranno ai ragazzi un’uscita in una città da raggiungere con i mezzi e pernottamento in una struttura; ai volontari “si offre la possibilità di passare una serata insieme agli ospiti cenando e passando la notte fuori”. Non ultima la Casa della carità di via Brambilla, sempre nel capoluogo lombardo.
È una comunità di accoglienza per persone fragili e in difficoltà che vedrà dalle ore 19.30 a mezzanotte attività ricreative, animazione della serata di Capodanno, cena insieme agli ospiti. “Un Capodanno differente è ciò che si propone. Ma saranno i giovani partecipanti a lasciare un grande segnale di gratuità, condivisione e amicizia – precisano dalla diocesi –; uno di quei momenti che lascia il segno in chi partecipa, in chi ha bisogno di compagnia, e all’intera comunità ambrosiana”.
Buon passaggio d’anno a tutti!
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