Musica liturgica. Roma: IV Incontro Mondiale dei Cori. Presente la corale “Totus Tuus” diretta da Cettina Urga

Mentre a Matera in Cattedrale si teneva la 23^ Rassegna dei Cori Parrocchiali, a Roma si svolgeva il IV Incontro Mondiale dei Cori. Il canto liturgico non è un gioco ma in esso "si vive il dramma dell'Eucarestia" affinché si aiutino i fedeli a comprenderne il mistero evitando le ricercatezze, ma sempre elevandola al trascendente. Dalla nostra Diocesi ha partecipato la corale "Totus Tuus" che attualmente cura l’animazione liturgica presso il Santuario di S. Francesco da Paola in Matera, diretto da Cettina Urga.

Dal 7 al 9 giugno 2024 si è svolto a Roma il IV Incontro Mondiale dei Cori, ad opera del Pontificio Istituto di Musica Sacra (PIMS) in occasione del 40° anniversario del Coro della Diocesi di Roma. Oltre 6.000 coristi da tutto il mondo, tra cui la corale “Totus Tuus” della nostra Diocesi, diretta dalla Maestra Cettina Urga.

Sul palco si sono alternate relazioni tenute da grandi esperti di musica sacra, di professori e corsisti del PIMS, testimonianze e canti a cui tutti i partecipanti hanno potuto prender parte avendo ricevuto in anticipo le partiture creando cori da migliaia di partecipanti.

Teoria, tecnica, cultura, racconti hanno riempito due giorni l’aula Paolo VI di un clima di festa ricordando il grande valore della musica nell’ambito liturgico.

Robert Mehlhart, preside del PIMS, monsignor Marco Pavan, Franz Karl Praßl, già presidente della Commissione Austriaca per la Musica Sacra,  il maestro don Fabio Massimillo, compositore e liturgista, il maestro H. J. Botor, compositore, direttore di coro e organista, e lo stesso Mons. Marco Frisina sono alcuni dei nomi che hanno dato il loro contributo a questa manifestazione ricordando che il canto liturgico non è un gioco ma che in esso “si vive il dramma dell’Eucarestia” affinché si aiutino i fedeli a comprenderne il mistero evitando le ricercatezze, ma sempre elevandola al trascendente. Soprattutto in tempi come questi dove la musica spesso assume lo scopo di far vivere “vibrazioni nel corpo” (Botor).

Momento importante è stato l’incontro con il Papa che ha avuto per i partecipanti parole di stima soffermandosi su tre parole che rendono il canto unico: armonia, comunione e gioia.

L’arte musicale – ha sottolineato il Pontefice – ha infatti un linguaggio universale e immediato, che non necessita di traduzioni, né di tante spiegazioni concettuali. Possono apprezzarla i semplici e i dotti, cogliendone chi un aspetto chi un altro, con più o meno profondità, ma attingendo tutti dalla stessa ricchezza”. “La musica ci richiama un grande concerto nella sintonia e senza protagonismi”. Infine parlando della gioia. Francesco ha auspicato che la musica sia “sempre più elevazione felice del cuore a Dio, che con il suo amore attrae, illumina e trasforma tutto”

La sera del secondo giorno, tutti i cantori hanno cantato insieme ai 300 elementi del Coro della Diocesi di Roma formando un unico grande coro polifonico insieme agli oltre 80 musicisti della Nova Opera Orchestra, tutti diretti da monsignor Frisina.

Per l’occasione sono stati eseguiti i brani più rappresentativi della tradizione musicale sacra classica e contemporanea e il brano inedito, “Christ is my hope” insieme ad un medley che racchiude i brani più significativi dei primi 40 anni del Coro della diocesi di Roma, nato per sostenere le iniziative di una scuola di preghiera di stampo vocazionale in cui un giovane sacerdote Marco Frisina era stato incaricato di preparare i canti che ancora oggi le assemblee cantano con trasporto.

La corale “Totus Tuus” già si ispira ai grandi valori che il Papa ha richiamato durante l’udienza, attingendo alle parole di augurio che don Marco Frisina pronunciò nel lontano 2002 dopo un concerto da lui diretto: “Vi auguro di cantare e far cantare la bellezza di Dio al cuore degli uomini” e ancora “il vostro impegno vi guidi verso nuove mete artistiche e spirituali per il servizio di Dio e dei fratelli”.

Moltissima l’emozione di trovarsi insieme ad altri 6.000 coristi tutti intenti a cantare prima all’udienza del Papa la sera al concerto e la domenica nella Basilica di S. Pietro.

Le impressioni dei coristi materani

“Aprirsi alla mondialità ci aiuta ad aprire gli orizzonti e la mente a nuovi modi di vivere la fede così come ci hanno dimostrato le tante testimonianze e soprattutto di sentirci meno soli” così si esprime Maria Carla, giovane studentessa e impegnata nel coro.

Anna e Vincenzo, due coniugi hanno così commentato: “Quasi sempre, nel corso della nostra vita, scegliamo le persone con le quali condividerla ma, molto spesso, è il Signore che ce le pone accanto e queste sono le più preziose perché è Lui che le ha scelte per noi. Ringraziamo Dio per avervi portato nella nostra vita e ringraziamo voi per averci accolto nella vostra. Alla domanda: ‘Lo rifaresti ancora?’, Rispondiamo: ‘Sì, anche oggi stesso. Ma solo se con noi ci siete voi, tutti voi!”.
Ancora altre voci dal coro materano: “Un’esperienza indimenticabile che in primis è servita a noi come coro per migliorarci e rafforzare il nostro, già forte, legame”. E inoltre: “ci siamo affidati al canto come simbolo di preghiera per tutte le persone che in questo momento stanno vivendo un periodo difficile, perché – come dice Sant’Agostino – “chi canta [bene, n.d.r.] prega due volte”.

Patrizia, invece, con tanta emozione ci racconta: “eravamo in tantissimi e sicuramente il nostro canto si è moltiplicato all’infinito! Possiamo sicuramente affermare che il canto è condivisione, unione, amicizia”.

Tra i coristi materani, presente anche l’ucraina Inna, che ci esprimeva la sua felicità del “far parte di questo emozionante, grandioso, impressionante incontro di corali. Impressioni indimenticabili grazie all’opportunità di unirmi nella preghiera comune con coristi di tutto il mondo ed eseguire brani musicali famosi all’unisono. La musica è la gioia dell’anima, che guarisce senza rendersene conto, diceva Gottfried-Wilhelm Leibniz. Il canto sarà sempre tra noi”.

Al termine dell’udienza così si esprimono Gianfranco e sua figlia: “un momento di grande condivisione di quei valori che devono ispirare le corali”

E infine, la direttrice del Coro “Totus Tuus”, Cettina Urga, riprendeva le parole del Papa: “L’armonia, oltre il vortice della fretta, del rumore e di una visione solo materiale della vita; la comunione, per cui la riuscita dell’esecuzione di tutti è condizionata dall’impegno di ciascuno, dal fatto che ognuno contribuisca al meglio nel suo ruolo, rispettando e ascoltando chi gli sta accanto, senza protagonismi, in sintonia; la gioia: ‘Voi siete depositari di un tesoro secolare di arte, di bellezza e di spiritualità. Non lasciate che la mentalità del mondo lo inquini con l’interesse, l’ambizione, la gelosia, le divisioni’. Tutto ciò grazie al potere della musica che genera armonia, comunione e gioia”.

La musica, infatti, ha sottolineato Papa Francesco“, è in grado di raggiungere tutti, consolando chi soffre, ridando entusiasmo a chi è scoraggiato. Educa, inoltre, all’ascolto, all’attenzione e allo studio, elevando le emozioni, i sentimenti e i pensieri, portando le persone oltre il vortice della fretta, del rumore e di una visione solo materiale della vita”.

Quest’esperienza, a cui il coro “Totus Tuus” ha partecipato per la seconda volta, è stata caratterizzata da momenti di allegria, entusiasmo, risate e soprattutto dall’impegno da parte di tutti nel dare il massimo. Un’esperienza che ha dato carica e determinazione nel cammino del coro, per essere sempre più dono per gli altri. E ha vissuto in queste giornate la bella esperienza di sentirsi parte di una Chiesa universale.

L’evento si è concluso con l’Eucaristia nella Basilica di S. Pietro presieduta dal Card. Mauro Gambetti ed animata da tutti i cantori. A seguire, l’Angelus insieme al Papa in Piazza San Pietro per ricevere ancora una volta una parola di missione dal Papa: “Carissimi, con il vostro canto potete sempre dare gloria a Dio e trasmettere la gioia del Vangelo!”.

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Don Gianpaolo Grieco

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