Memoria, presenza viva

Memoria, presenza viva

La memoria, afferma Vincenzo Corrado nel suo pensiero settimanale, “non è archeologia, ma attualizzazione continua che guida attraverso il labirinto dell’esperienza contemporanea”.
26 Marzo 2025

La forza comunicativa di un evento passa dalle parole, dai silenzi, dai gesti compiuti e, soprattutto, dalla capacità di incidere nella storia. Può sembrare un’ovvietà ma è un ottimo esercizio per riflettere sulla costruzione della memoria personale e comunitaria. Di più: su quanto questa possa sviluppare orientamenti e decisioni o accompagnare nei tornanti più ardui. È un criterio di lettura, ad esempio, con cui guardare ai cinque anni trascorsi dalla “Statio Orbis” presieduta da Papa Francesco il 27 marzo 2020 nel pieno della pandemia da Covid-19. “Quel giorno – scrive Alessandro Gisotti su Vatican Media – il tempo sembrava sospeso, la paura del domani quasi paralizzante. L’umanità aveva bisogno di aggrapparsi a qualcuno che le offrisse una parola di speranza. Quella persona, quella roccia a cui ancorarsi è stata Papa Francesco”. Quel momento di preghiera rilancia ancora oggi un’intuizione di grande attualità: la memoria non è mera conservazione di eventi trascorsi, ma una presenza viva del passato nel presente, capace di orientare il cammino futuro. Non è archeologia, ma attualizzazione continua che guida attraverso il labirinto dell’esperienza contemporanea. La comunicazione deve aiutare a non smarrire l’orientamento, soprattutto quando la lezione sembra non compresa.

Vincenzo

Redazione

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