Melfi, apertura ufficiale dell’inchiesta di beatificazione e canonizzazione del vescovo Vincenzo Cozzi

La cerimonia di apertura dell'inchiesta di beatificazione si terrà sabato 16 settembre 2023 alle ore 18 presso la basilica cattedrale di Melfi con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Ciro Fanelli, vescovo di Melfi.

Il 3 luglio scorso, Mons. Ciro Fanelli, vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, nel X anniversario della morte del suo predecessore, mons. Vincenzo Cozzi, ha reso pubblico l’editto per l’avvio dell’inchiesta diocesana sull’eroicità delle virtù di mons. Cozzi.

Mons. Fanelli, accogliendo il “Libello”, presentato da Anna Teresa Borrelli, postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio Vincenzo Cozzi, rende pubblico l’editto che dà formalmente l’avvio all’inchiesta diocesana sull’eroicità delle virtù.

Dovrebbe riunirsi ora in prima sessione solenne il tribunale ad hoc costituito per la fase diocesana della causa di canonizzazione del Servo di Dio mons. Vincenzo Cozzi.

“Il vescovo Cozzi, originario della diocesi di Tursi-Lagonegro, il 12 settembre 1981 fu eletto da San Giovanni Paolo II vescovo di Melfi-Rapolla e Venosa. È morto in fama di santità il 3 luglio 2013. Il servo di Dio ha guidato la diocesi per oltre 20 anni, accompagnando la comunità del Vulture-Melfese nella delicata e complessa fase della ricostruzione a seguito del terremoto del 1980. Con lungimiranza ha delineato i percorsi pastorali diocesani, senza mai risparmiarsi e sempre con grande paternità”, ricorda una nota della diocesi.

L’ultima predica “don Vincenzo” l’ha fatta nel letto della malattia: un grave tumore all’intestino. “La sofferenza fisica non gli ha tolto mai il sorriso e la voglia di annunciare il Vangelo”, prosegue la nota. Pienamente consapevole del male che lo aveva aggredito così scrive nel suo “diario” il 14 dicembre 2010: “Come dirti grazie Signore? Davvero un ‘Kairos’ eccezionale questi 35 giorni di ospedale! Quanta sofferenza, ma ‘quanta’ presenza della tua paternità! Mi hai tenuto per mano e mi hai fatto conoscere il tuo ‘volto’ attraverso l’accorrere gioioso al mio capezzale di tanta gente”.
“Mons. Cozzi – ha dichiarato il vescovo Fanelli – è stato il pastore con ‘l’odore delle pecore’, sempre in mezzo al proprio gregge, e pescatore di uomini; ‘povero per i poveri’, che ogni giorno si è fatto tutto a tutti”.

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Domenico Infante

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