In piazza S. Francesco d’Assisi a Matera tra pochi minuti ritorna il musical su don Pino Puglisi.
“Me l’aspettavo” furono le ultime parole di don Giuseppe Puglisi, quella sera del 15 settembre di 30 anni fa, piazza Anita Garibaldi, quartiere Brancaccio, di Palermo. Un sorriso luminoso di quelli che non si dimenticano fu l’invito implicito, ma quasi ossessionante, alla conversione per i suoi due assassini, entrambi macchiati da oltre 40 omicidi. Uno di loro, Salvatore Grigoli, ora studia teologia in carcere e testimonia di avere «un ricordo drammatico di quella sera come non è stato per alcun altro omicidio. Quello fu una specie di autogol». A cui seguirono tanti problemi: «e tra di noi, lo commentavamo come una maledizione».
Non un prete antimafia 3P (Padre Pino Puglisi), ma un pastore che si preoccupa di migliorare la vita del suo gregge, piegato sotto il giogo della mafia che annienta la dignità e giustizia. In quegli stessi mesi, Giovanni Paolo II aveva tuonato contro i mafiosi nella Valle dei Templi annunciando il giudizio divino. Era una novità in quei tempi per la mafia l’intervento della Chiesa! «Il primo dovere a Brancaccio è rimboccarsi le maniche. E i primi obiettivi sono i bambini e gli adolescenti: con loro siamo ancora in tempo, l’azione pedagogica può essere efficace… Ma già a quell’età non è semplice, perché tanti bambini sono costretti a lavorare o a rubare. E tante bambine vengono costrette a fare di peggio, perché esistono nel quartiere anche casi di prostituzione minorile». Nacque il centro sociale “Padre Nostro”, mentre le manifestazioni in strada, le omelie e l’incoraggiamento a parlare della Mafia nelle scuole iniziavano a sortire il loro effetto, in specie sui giovani. “Cosa Nostra”, dopo vari avvertimenti, prese l’ultima decisione: eliminare 3P il giorno del 56° compleanno. “Voi avete famiglia. Io non ho nessuno: anche se mi ammazzano non mi interessa”, aveva detto qualche tempo prima.
Dopo un processo lungo 13 anni, il 25 maggio 2013 papa Francesco ha celebrato la cerimonia di beatificazione per il martirio “in odium fidei” di don Pino, primo martire della criminalità organizzata. Un primo passo verso la canonizzazione.
Tra pochi minuti, in piazza S. Francesco d’Assisi a Matera la replica del musical “Me l’aspettavo…”, già rappresentato sulla stessa piazza sei anni fa. Un successone, che ha inciso sul percorso spirituale dei 100 attori e figuranti che si sono intervenuti, alcuni per la prima volta, per la rappresentazione.
Di seguito le interviste rilasciate da alcuni di loro.
Scrivi un commento