Matera: G20 della speranza

Come è noto, dal mese di dicembre del 2020, all’Italia è stata affidata la Presidenza del G20, un incontro internazionale che riunisce le principali economie del mondo. I Paesi membri sono: Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Arabia Saudita, Argentina, Italia, Messico e Unione Europea, mentre la Spagna è un invitato permanente del G20.

Il G20 nasce nel 1999 come sede di consultazione dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali delle più grandi e forti economie mondiali.  Dopo la durissima crisi del 2008 il G20 si è trasformato nella sede in cui si incontrano Capi di Stato e di Governo per favorire e coordinare le politiche degli Stati membri sulle tematiche globali. Esso rappresenta il 60% degli abitanti della terra, l’80% del Pil mondiale e il 75% del commercio globale. Una potenza straordinaria che potrebbe risolvere i tanti problemi che affliggono l’umanità. I temi da affrontare rappresentano, infatti, delle vere e proprie sfide da vincere: dalla pandemia alla lotta contro le disuguaglianze e la povertà, dai cambiamenti climatici all’emergenza sanitaria, da una economia dal volto umano alla cura del bene comune ed infine alla creazione del lavoro per le nuove generazioni.

Le tre parole intorno alle quali si articolerà il programma del G20 sono: People, Planet, Prosperity, tre parole che non hanno bisogno di ulteriori chiarimenti.

Papa Francesco al punto 13 dell’Enciclica “Laudato Sì” afferma: “La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare”. Nel capitolo Quinto, Politica ed economia in dialogo per la pienezza umana, al punto 189, è scritto: “La politica non deve sottomettersi all’economia e questa non deve sottomettersi ai dettami e al paradigma efficientista della tecnocrazia. Oggi, pensando al bene comune, abbiamo bisogno in modo ineludibile che la politica e l’economia, in dialogo, si pongano decisamente al servizio della vita, specialmente della vita umana”. Parole estremamente chiare, sulle quali è impossibile costruire equivoci, “Le parole sono pietre” parafrasando il titolo di un libro di Carlo Levi.

Tante e grandi sono le sfide da affrontare, che incideranno sulla vita e il benessere della popolazione mondiale. Si rende necessario uno sforzo condiviso di responsabilità e di lungimiranza da parte dei responsabili internazionali, dei popoli e dei giovani che a gran voce hanno chiesto di non distruggere il loro futuro. Resta la speranza che l’operato degli Stati sia ispirato dalle parole di Papa Francesco.

I rappresentanti del G20 saranno consapevoli del proprio ruolo e seriamente impegnati nella ricerca di risposte eque ed efficaci, capaci di porre le basi per un futuro migliore e sostenibile? Questa è la domanda cruciale che ognuno deve porsi e operare concretamente per salvaguardare quello che per noi cristiani è il Creato.

Nell’Enciclica “Fratelli tutti”, il punto 78 ci esorta: “E’ possibile cominciare dal basso e caso per caso, lottare per ciò che è più concreto e locale, fino all’ultimo angolo della patria e del mondo, con la stessa cura che il viandante di Samaria ebbe per ogni piaga dell’uomo ferito”. In questo pensiero non c’è nulla da interpretare, c’è solo da agire, mettersi in cammino per salvare il mondo, per salvare l’umanità.

Anche la nostra città, sarà protagonista del G20, infatti il prossimo 29 giugno a Matera si terrà la riunione Ministeriale degli Esteri e nella stessa giornata si svolgerà una sessione congiunta dei Ministeri degli Esteri e dello Sviluppo. Dopo l’anno 2019 da Capitale Europea della Cultura, Matera torna sulla scena internazionale, con l’augurio che la città dimostri, attraverso i suoi rappresentanti istituzionali, di essere all’altezza dell’evento che avrà una visibilità mondiale. In tal modo questo importante evento potrà aiutare la città a riprendersi socialmente ed economicamente, senza speculazioni e senza sfruttamento. Ma la speranza più grande è che da Matera possa nascere una nuova consapevolezza e determinazione per la salvaguardia del mondo dalle aggressioni all’ambiente che provengono da ogni parte e direzione.   

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Domenico Infante

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