Il 24 Novembre alle ore 17:00 si inaugura nella chiesa della Madonna del Carmine – Palazzo
Lanfranchi, l’installazione permanente dell’architetto e artista argentino giunto a Matera con un
progetto della Fondazione Matera Basilicata 2019 in collaborazione con il Museo nazionale di
Matera.
Aperta al pubblico dal 25 Novembre, l’opera sarà inaugurata dall’artista Tomás Saraceno il 24
Novembre nella chiesa della Madonna del Carmine alla presenza della Direttrice del Museo nazionale
di Matera, Annamaria Mauro e del Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, sindaco
Domenico Bennardi.
I ripetuti soggiorni di Saraceno a Matera, iniziati nove anni fa e culminati nel luglio 2022 con la visita
al Museo nazionale di Matera e alla chiesa della Madonna del Carmine – situata all’interno del Museo
di Palazzo Lanfranchi – hanno favorito l’ispirazione che ha portato alla creazione di Life(s) of Webs,
arachnophobias, arachnophilias, and other stories.
L’iniziativa si pone in continuità con il percorso di ricerca dedicato ai linguaggi dell’arte contemporanea
avviato a Palazzo Lanfranchi dalla Direttrice del Museo nazionale di Matera Annamaria Mauro che
punta a raccontare il presente in cui l’arte contemporanea è motore di conoscenza, meraviglia e
consapevolezza.
Con l’opera dell’artista Tomás Saraceno, la Fondazione Matera Basilicata 2019 completa il percorso di
Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e apre un focus, attraverso l’arte contemporanea, su uno
dei temi al centro della nuova programmazione, quello dell’ambiente. La preziosa collaborazione con
il Museo nazionale di Matera ha consentito di accogliere un’opera site specific che rimane alla città in
maniera permanente, così da poter sviluppare intorno ad essa una programmazione di lunga durata,
legata alle principali emergenze della contemporaneità.
L’opera Life(s) of Webs: arachnophobias, arachnophilias, and other stories è un confessionale nel
quale al posto del sacerdote compaiono ragnatele con l’intento di condividere la loro saggezza
ancestrale. È un appello all’umanità, da cogliere nell’intimità individuale: “Viviamo sulla Terra da più
di 380 milioni di anni, mentre la maggior parte di voi umani, solo da 200 mila anni… Noi invertebrati
rappresentiamo il 95% di tutti gli animali del pianeta Terra, ma siamo minacciati dall’estinzione, ciò
rappresenterebbe un pericolo per qualsiasi forma di vita sulla Terra. Vi chiediamo di proteggere i diritti
delle nostre reti della vita. Possiamo unire le forze e tessere insieme modi di vivere, con stili di vita che
non pregiudichino il clima, per società più giuste, eco-sociali, inter-intraspecie per tutti?” (Tomás
Saraceno).
Saraceno ha colto l’intrinseco valore spirituale della città dei Sassi, che ben si presta ad accogliere la
natura olistica e universale delle sue vetrine con le ragnatele ibride al loro interno, create attraverso
la collaborazione sequenziale di ragni di specie diverse: solitari, semi-sociali e sociali. Le ragnatele sono
intese anche come specchio sublunare per la loro somiglianza con la materia oscura, la rete cosmica
che sostiene galassie e mondi, visibile solo attraverso la lente gravitazionale, che vibra nel tempo
astrale, generando la musica del mondo di cui ci parlavano già i Pitagorici e che oggi chiamiamo rumore
cosmico di fondo. È attraverso un nuovo insieme sincretico di miti, credenze, liturgie, cerimonie, storie
di divinazione, rituali, pratiche alimentari, canti e danze, che Life(s) of Webs, risponde a questo appello.
“Vi invitiamo a unirvi a noi in questo movimento per nuovi futuri collettivi multispecie. Avvicinatevi,
percepite con saggezza, sentite le vibrazioni. Ogni contributo è importante. È il momento di agire e di
far parte di qualcosa di più grande, e nel contempo di infinitamente più piccolo di voi stessi” (Tomás
Saraceno).
In occasione dell’inaugurazione dell’opera di Tomás Saraceno Life(s) of Webs, arachnophobias, arachnophilias, and other stories, visitabile dal 25 novembre 2023 nella chiesa della Madonna del Carmine di Palazzo Lanfranchi grazie alla collaborazione con il Museo nazionale di Matera, la Fondazione Matera Basilicata 2019 ha organizzato un programma pubblico alla presenza dell’artista che comincia nelle giornate del 24 e 25 novembre a Matera per proseguire fino alla primavera del 2024.
Il 24 novembre alle ore 18:00 a Casa Cava ci sarà un incontro pubblico incentrato sulla relazione tra l’opera e le sfide legate alla salvaguardia dell’ambiente e al rapporto tra l’uomo e le altre specie viventi. Tomás Saraceno dialogherà con il filologo, traduttore e drammaturgo Gianni Garrera, la sociosemiologa e curatrice Claudia Attimonelli e l’antropologo e ricercatore Salvatore Bevilacqua. L’accesso è libero fino ad esaurimento posti.
Nella mattinata del 25 novembre al Cine-teatro “G. Guerrieri”, gli studenti degli Istituti superiori di Matera, con i quali è stato avviato un percorso di approfondimento sul pensiero e l’opera di Saraceno, parteciperanno alla proiezione del suo film Fly with Pacha, into the Aerocene (2017-2023 in corso) e al talk con l’artista.
Le iniziative di queste due giornate segnano l’avvio di una ricerca collaborativa all’interno del progetto di Saraceno sull’Arachnophilia che culminerà nella presentazione di un libro d’artista nella primavera del 2024. Il volume raccoglierà una rete eterogenea di materiali di filosofi, artisti, scrittori e aracnologi.
Life(s) of Webs, arachnophobias, arachnophilias, and other stories
L’opera sarà visitabile negli orari di apertura del Museo nazionale di Matera – Palazzo Lanfranchi –
Ore 9.00 – 20.00 [ultimo ingresso ore 19:00]Chiusura: Martedì dalle ore 09:00 alle ore 14:00