Madonna della Bruna. “Meraviglioso” per tutti il carro di Francesca. La parola al suo team artistico

“Meraviglioso!”: questo il commento sul carro di Francesca Cascione che ascoltiamo qua e à in giro per Matera in questi giorni e leggiamo anche sul quadernone che è all’uscita del percorso di visita del carro.
Il team completo degli artisti all’opera: Paola Lamacchia, Maria Teresa Cascione, Michele Plasmati, Francesca Cascione, Domenico Fittipaldi, Anna Bruna Cascione; infine il falegname Cosimo Coretti.

“Una meraviglia ai nostri occhi” i colori del carro, con cui – sono le parole dell’artista – “mi piace giocare sin da bambina”, passando per una stessa punta cromatica dall’opaco al satinato.

Una bellissima modalità di resa dell’episodio evangelico dei discepoli di Emmaus, che è il tema del carro di quest’anno.

Molto bella la connessione interna tra le scene: ad esempio, la porta verde della casa di Emmaus in cui la scena centrale è ambientata ritorna nelle formelle che rappresentano i discepoli che contrattano con lo sconosciuto Maestro la sosta a cena e in quella che rappresenta il momento iniziale della partenza dei due verso Gerusalemme. Oppure le stesse lampade presenti a tavola sono in mano a “Cleopa e all’altro discepolo” nel loro viaggio verso Gerusalemme.

Riproponiamo di seguito il video commento dell’autrice già pubblicato contestualmente all’apertura al pubblico della fabbrica del carro trionfale.

Squadra che vince non si cambia

Oltre Francesca, la redazione di Logos ha intervistato il team di Francesca: la mamma Paola Lamacchia, il figlio Michele Plasmati, le sorelle Maria Teresa (un tempo collaboratrice di Logos) e Anna Bruna Cascione, il compagno Domenico Fittipaldi. La parola a loro.

Francesca ha sovrinteso e diretto i lavori e si è occupata in particolare dei colori: per i suoi familiari sarebbe stato un azzardo improponibile curare anche quella parte. Ma la tabella di viaggio fatta di notti insonni e un lavoro a marce forzate, senza fermarsi né a Pasqua né a Pasquetta sono state condivise da tutti e 5-6 gli artisti per i 5 mesi di lavoro.

E se l’esito del lavoro è stato così bello immaginiamo che anche un prossimo anno se Francesca vince di nuovo il concorso non cambierà collaboratori perché “squadra che vince non si cambia”.

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Giuseppe Longo

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