“Ave Maria, ave, ave Maria, ave!”, con il canto dell’Ave Maria di Balduzzi, il 27 maggio alle 21:15 l’effige di Maria, dopo questa lunga peregrinatio, è rientrata a casa accolta da una rappresentanza di fedeli della nostra città.
“Tanti figli l’anno seguita. Tanti giovani e anziani, adulti e ammalati l’hanno scrutata e hanno ascoltato la parola di Gesù suo figlio”, ha detto Mons. Caiazzo all’arrivo nel camion che la trasportava a Piazza San Francesco.
Tante comunità “hanno sentito la sua carezza”, ha commentato don Francesco Di Marzio, delegato arcivescovile per la Festa della Bruna, che ha voluto questa iniziativa di successo. Una forma di missione giungere presso le comunità della Diocesi con l’effige di Maria. Sperimentata per altre effigi mariane in Diocesi, come la Madonna delle Vergini che ogni anno visita una comunità parrocchiale materana, o la Madonna delle Grazie di Marconia che peregrina nelle località dell’agro di Pisticci, o ancora la Madonna del Monte di Salandra che si sposta dal bosco al paese, poi nei vari quartieri salandresi e infine fa ritorno al bosco.
Una grande gioia quando è giunta tra i bambini festanti, gli anziani in attesa di novità, le comunità alle volte bisognose di rivitalizzarsi. L’idea prossima – ha riferito don Angelo Gallitelli, parroco della Cattedrale –, nonchè una promessa già fatta ad alcune delle comunità che hanno ospitato Maria, è quella di qualche “settimana mariana” animata dalla presenza dell’effige della Bruna.
Quant’è vero che Maria, come diceva don Tonino Bello, è “donna in cammino”, che si fa prossima, alle volte facendo lei il “primo passo”. E come tale la peregrinatio l’è riuscita così bene!
Abbiamo raccolto i bei contributi dei diversi centri in cui Maria ha fatto tappa. Ne pubblicheremo uno al giorno. Pertanto: stay-tuned!
E… W MARIA!
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