Logos, uno strumento per informare e per condividere la vita

Il giornale diocesano torna in una formula completamente nuova per affrontare insieme le difficoltà del momento presente

È stato presentato a Matera, nel Salone degli Stemmi del palazzo arcivescovile, il giornale diocesano Logos nel suo nuovo formato digitale. La presentazione si è svolta il 25 gennaio, nel corso del tradizionale incontro dell’Arcivescovo con i giornalisti per la festa del patrono San Francesco di Sales, su iniziativa dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina e dell’Associazione Parco culturale ecclesiale Terre di luce. L’Arcivescovo don Pino Caiazzo ha voluto trasmettere ai presenti una riflessione sul messaggio del Papa per la prossima Giornata mondiale per le comunicazioni sociali. Ha colto anche l’occasione per ringraziare giornalisti, operatori e chiunque è impegnato nel mondo della comunicazione per il loro lavoro che, in un momento di grave emergenza sanitaria come quello che si attraversa, non è certamente privo di rischi.

Lindo Monaco, come presidente dell’Associazione Terre di luce, che è editore di Logos, ha voluto ricordare la lunga esperienza di questo giornale, pubblicata precedentemente in formato cartaceo e che, raccogliendo la sfida posta dalla realtà della pandemia, prosegue oggi con una formula completamente nuova. È un nuovo corso che era in mente già da qualche anno e che non era stato possibile varare prima perché, nella circostanza di Matera 2019, la città e il suo territorio si sono trovati a vivere la straordinaria esperienza di Capitale europea della cultura. L’editore, ha proseguito Monaco, non vuole assumere verso Logos un mero impegno editoriale, ma seguire con un cuore ecclesiale la vita del giornale.

Sfogliando la raccolta delle varie annate dell’edizione cartacea – ha osservato mons. Filippo Lombardi – fondatore e principale redattore del giornale, si possono cogliere momenti importanti della storia della Chiesa di Matera-Irsina e il modo in cui una presenza ecclesiale ha saputo rapportarsi col proprio territorio. Il Vicario generale, mons. Biagio Colaianni, ha poi sottolineato la positività di questo passaggio storico, nonostante le particolarità del momento contingente. La trasformazione digitale di Logos, secondo mons. Colaianni, utilizzando i dispositivi che la tecnologia offre, può collaborare efficacemente perché la Chiesa possa essere una presenza nella vita, lì dove la gente vive. Anche le persone anziane, ha concluso il Vicario generale, hanno ormai imparato a utilizzare questi dispositivi, una modalità che viene incontro al loro bisogno di comunicare in un momento così critico come quello attuale e che rappresenta una buona opportunità se non fa venir meno l’insostituibile contatto personale.

Sono quindi intervenuti in collegamento video Mauro Ungaro, presidente della Fisc, Federazione italiana dei settimanali cattolici, e Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni sociali della CEI. Ungaro, che è anche direttore del settimanale diocesano di Gorizia Voce Isontina, ha sottolineato il legame che unisce Matera con la città di Gorizia. Come Matera due anni fa, infatti, anche Gorizia è stata designata Capitale europea della cultura per il 2025 e certamente tra la redazione del suo giornale e Logos ci sarà modo di confrontarsi concretamente su questo. A nome di tutta la FISC ha poi ringraziato il giornale diocesano di Matera e Irsina perché scommettere su una testata giornalistica è oggi un segno di speranza. L’impegno inoltre a rilanciare questa esperienza di comunicazione, in un momento davvero difficile per tanti motivi, può essere visto come la profezia di una Chiesa che ha qualcosa da raccontare e che guarda al futuro. Ungaro ha raccomandato di mettere la comunicazione diocesana al servizio del territorio. Un giornale diocesano non avrebbe senso se non avesse un legame col suo territorio, che non è un luogo fisico ma un luogo teologico. Un luogo in cui la Chiesa annuncia, testimonia ed è fedele alla Parola.

Il direttore dell’Ufficio Comunicazioni della CEI, Vincenzo Corrado, ha affermato che la ricchezza dei giornali diocesani sta nel fatto che i giornalisti sono espressione di un giornalismo di prossimità che vive il territorio, conosce la realtà che descrive ed è in relazione con le persone cui si riferisce. È una passione per il lavoro che si nutre di verità e di rispetto per l’uomo. Il territorio non va inteso come semplice confine geografico ma come spazio umano in cui si condivide la vita di tutti i giorni. La prossimità è dunque anche un farsi carico e un farsi simile all’altro uomo. Prossimità significa dunque avere la consapevolezza della propria umanità. C’è poi il compito di una progettualità e Logos stesso è frutto di una progettualità attenta. Si tratta di guardare continuamente ai percorsi da intraprendere e di segnare delle linee chiare per dare basi solide al futuro, per guardare oltre ciò che l’oggi ci offre, oltre le difficoltà del tempo presente caratterizzato dalla pandemia. Il formato digitale di Logos è frutto anche di una grande creatività. Per l’informazione, la creatività rappresenta l’antidoto dell’autoreferenzialità. E puntare sulla creatività, in un momento di grandi trasformazioni, può essere decisivo.

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Paolo Tritto

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