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La bontà di Dio, il male nel mondo e il libero arbitrio: parlare di una tematica così particolare come la teodicea, ricca di interrogativi, spunti, in grado di mettere in crisi e di portare a ragionamenti tra i più complessi, ha tutte le caratteristiche di una sfida, nel Terzo Millennio. La nostra epoca all’insegna del pensiero debole poco si concilia con riflessioni profonde e domande impegnative che non hanno risposte univoche e, anzi, tendono a provocare altre domande.
Nel volume L’assenso e la negazione (Altrimedia Edizioni) il rapporto controverso tra Dio e il male è affrontato in maniera obiettiva, non ci sono risposte nette ma, come spiega l’autore Michele Andrisani, docente materano di Storia e filosofia, il tutto è attraversato “da una sofferta oscillazione, da un moto inquieto che dice, disdice e ridice, fino a disdire nuovamente il detto”.
Leggere L’assenso e la negazione, soprattutto per chi non è un cultore della materia, vuol dire andare incontro a dubbi, certezze provvisorie, argomenti che hanno caratterizzato nel corso dei secoli più di un pensatore. Per quanti, invece, della filosofia hanno fatto la propria ragion d’essere, vorrà dire approcciarsi a un universo noto che Andrisani ha voluto tracciare per linee teoretiche e non storiografiche.
Dal grido di Giobbe ad Auschwitz, Dio, il male e la fede sono i protagonisti di un’opera che scuote e nello stesso tempo invita a riflettere.
Michele Andrisani, docente di ruolo di Storia e filosofia presso il Liceo classico di Matera, ha pubblicato vari saggi di filosofia, tra cui: “Il grido di Giobbe. Male, esistenza e responsabilità” (Palomar, Bari 2001); “I disabitanti”, in “Il viaggio e la dimora” a cura di F. Semerari (Progedit, Bari 2003); “Uomo e natura: un rapporto difficile”, in “Argomenti di bioetica” (Name Edizioni 2007); “Aporie di Eros”, in “Amore: itinerari di un’idea”, a cura di F. Semerari (Skena Editore, Fasano 1996). Ha inoltre pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “La vita possibile” (Palomar, Bari 2010).
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