Anche questo percorso volge al termine. È stato un anno meravigliosamente sorprendente per le tante iscrizioni, segno che il teatro non muore e non morirà mai, in quanto massima forma espressiva dell’uomo e della realtà.
Il percorso, per il gruppo dei bambini, tutti alla prima esperienza teatrale, è stato impostato sotto il punto di vista esperienziale, ovvero sperimentare per conoscere se stessi lo spazio, relazionarsi con esso, con il proprio ritmo, con la propria emotività per poi scrivere, creare e interpretare affidandosi proprio a quelle scoperte personali conquistate che diventano punto di forza a teatro e soprattutto nella vita.
Porteranno in scena, attraverso una lezione aperta, le loro conquiste e scoperte (voce, corpo, presenza, spazio, ritmo, emozione) con “Alice nel paese delle meraviglie” liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Lewis Caroll. Ha provveduto all’adattamento Antonello Morelli, animatore e regista del Laboratorio teatrale. Tutti sono protagonisti e quindi tutti sono “Alice”. Ciascuno degli allievi, inseguendo la propria curiosità, finisce per perdersi in un mondo personale e fantastico, per poi ritrovarsi prima di andare a dormire di fronte alle proprie fragilità guardando negli occhi le proprio paure.
Con il gruppo degli adulti e adolescenti abbiamo pensato, dopo il successo del saggio dello scorso anno “Amore Psiche”, una favola, di portare in scena una tragedia greca, proprio perché il teatro nasce con la tragedia greca. “L’Antigone” di Sofocle, nonostante sia stata scritta nel V secolo a.c, rappresenta un’opera moderna e rivoluzionaria. Al centro della storia una donna, prima figura femminista della storia, che, grazie al suo coraggio, non si piega alle leggi dello stato e del suo sovrano attenendosi alla legge dell’umanitá, della propria coscienza e degli dei dando sepoltura al fratello Polinice, considerato traditore della patria dal sovrano Creonte. Questa posizione la porterá a morire, pur di non rinunciare ai propri valori. Era fondamentale partire dal tema del coraggio e del coraggio delle donne. “L’Antigone” di Sofocle fa parte della trilogia dello stesso autore nella quale troviamo anche “Edipo Re “ ed “Edipo a Colono”. Lo Stesso Sofocle esordí come interprete nelle tragedie greche a 16 anni, chiamato da Eschilo nella tragedia dei “Persiani” per guidare la danza degli Efebi.
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