La Madonna della Bruna, Maria di Matera, viene per stare vicina ad ognuno di noi

Il popolo materano si identifica e si rispecchia in Maria, nella sua Madonna, in Colei che ogni giorno ascolta il grido dei poveri, la preghiera degli umili, le esigenze dei lavoratori e di chi cerca il lavoro, i sogni dei giovani... Arriva la Festa della Bruna.

Sul Carro della Bruna le speranze di un’intera comunità che si affida alla materna protezione della Vergine.

Tutto è pronto già da tempo per il giorno più lungo dell’anno, dove il susseguirsi di riti e tradizioni rinnova la devozione e l’amore del popolo di Matera per Colei, l’Odigitria, che indica la via della vita che è Cristo ed è difesa della fede del popolo di Dio.

La Madonna della Bruna, Maria di Matera, ha conquistato il cuore dei fedeli delle altre comunità della Diocesi, che l’hanno accolta nei propri paesi e nelle loro chiese come Madre dolcissima e potente protettrice, rinsaldando i vincoli di comunione con il proprio Pastore. Ancor di più quest’anno la Festa della Bruna sarà una festa diocesana.

L’emblema di questa festa, però, è il Carro che porta la Madonna e che annuncia il Vangelo. Il Vangelo del Risorto che cammina con i discepoli di Emmaus e che si affianca anche a ognuno di noi.

Mi piace immaginare che il Cristo Risorto che campeggia sul frontale del Carro o il Cristo seduto al banchetto della Cena o i personaggi che sono suoi commensali o gli angeli o la bella Madonna con il Bambino che è sul retro del Carro scendano dal Carro e, viandanti sconosciuti, si immergano nella folla, tra le persone, per ascoltarne i discorsi, per percepire le domande nascoste, il bisogno di pace, lenire le sofferenze e le angosce, riaccendere la speranza.

Mi piace immaginare che la gente viva la festa non come una distrazione dal quotidiano o come un momento di festosa euforia, ma che, pur nel frastuono delle luci, della musica e delle voci, sia attraversata da una santa inquietudine e che la presenza misteriosa e nascosta del Viandante sconosciuto risvegli in ciascuno la nostalgia di Dio, il bisogno di pace e di riconciliazione con la vita, con Dio e con i fratelli.

Mi piace immaginare che i personaggi del Carro si svelino al cuore di ognuno come testimoni di una bellezza e di una passione struggente per Colui che ogni giorno parla al cuore e spezza il Pane perché la speranza vinca ogni paura.

Al di là di ogni immaginazione rimane la realtà di un Popolo che si identifica e si rispecchia in Maria, nella sua Madonna, in Colei che ogni giorno ascolta il grido dei poveri, la preghiera degli umili, le esigenze dei lavoratori e di chi cerca il lavoro, i sogni dei giovani, le ansie di ogni mamma e di ogni papà per il futuro dei propri figli, le sofferenze dei malati e degli anziani soli, e Lei, Madre premurosa, tiene viva in ognuno la speranza affidabile e incrollabile di essere ascoltati ed esauditi.

Buona Festa della Bruna.

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Filippo Lombardi

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