La Collezione Rizzon del Museo Nazionale di Matera è online

L'istituzione materana è il primo dei musei nazionali a consentire la condivisione in modalità open access delle immagini

Il Museo nazionale di Matera è il primo dei musei statali a mettere a disposizione in open access, sotto licenza CC BY, il repertorio fotografico di una parte del proprio patrimonio archeologico. Le immagini riguardano reperti provenienti dalla Collezione Rizzon e possono essere scaricate e utilizzate liberamente.

La collezione, acquisita nel 1990 dal Museo Ridola, è formata da settantaquattro vasi italioti rinvenuti in territorio lucano e pugliese; il museo dal 2020 è confluito insieme al Museo d’Arte medievale e moderna della Basilicata nel Museo Nazionale di Matera.

I vasi di area lucana sono di epoca più remota, il più antico dei quali opera del Pittore di Pisticci, mentre il gruppo più numeroso è formato da ceramiche di origine apula. Nel corso dello scorso anno è stata condotta una campagna fotografica realizzata da Fabien Bièvre-Perrin per il Centre Jean Bérard, ente dal nome francese ma con sede a Napoli, molto attivo nel campo della tutela del patrimonio archeologico della Magna Grecia.

Successivamente è stato creato il sito internet La collezione Rizzon online dove si possono ammirare le immagini dei reperti e utilizzarle secondo le modalità previste per le immagini sotto licenza CC BY. Si tratta, come spiega Mirco Modolo, di Creative Commons Italia, della possibilità offerta a chiunque «di riutilizzare liberamente e per qualsiasi scopo le immagini presenti nel sito. Un grande e importante esempio, forse l’unico in ambito statale in Italia, che si spera possa essere seguito anche da altre istituzioni pubbliche del nostro Paese. Il libero riuso dell’immagine digitale del bene culturale pubblico è infatti la forma più concreta di espressione di democrazia della cultura che un museo può manifestare oggi nell’era del digitale».

È questa una modalità di condivisione delle immagini che si prevede avrà una grande diffusione in futuro. Sui siti internet, sui blog, sui social media si fa un largo uso di immagini prelevate dal web. Spesso – molto più spesso di quello che si immagina – si tratta di immagini protette dal diritto d’autore; per riprodurle e pubblicarle in rete sarebbe dunque necessario ottenere regolare autorizzazione, oltre l’eventuale pagamento dei diritti.

Le immagini sotto licenza CC BY invece, come si diceva, possono essere utilizzate liberamente e per qualsiasi scopo, con l’unica condizione della regolare attribuzione; nel caso della Collezione Rizzon è necessario inserire alle immagini questa didascalia: “Fabien Bièvre-Perrin – Museo Nazionale di Matera (CC BY)”, per i contenuti digitali, aggiungere un link alla licenza CC BY. È consigliato di inserire anche un link alla pagina del sito dove è stata caricata la fotografia.

Il sito della Collezione Rizzon

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Paolo Tritto

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