La Chiesa e l’Arte – Nicola Lisanti

Un altro artista materano, Nicola Lisanti, partecipa al confronto sul rapporto tra la Chiesa e l’arte.

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Sono Nicola Lisanti, già docente di Disegno e Storia dell’Arte presso il Liceo Scientifico di Matera. Ho rivolto sempre grande attenzione all’arte, senza trascurare quella di carattere religioso. Vedi Chiesa dell’Immacolata, Chiesa della Santa Famiglia, Chiesa di San Giacomo, tutto a Matera. Ho completato i miei studi presso l’Accademia BB.AA. di Bari. Ho offerto la mia arte in Italia e all’estero conseguendo attestazioni e riconoscimenti lusinghieri. Anche la mia amata città, Matera, Liceo Scientifico, ITIIS Pentasuglia, ITC Loperfido, Archivio di Stato, CISL, ATER -MT possono vantare mie opere pittoriche.

Quali riflessioni ti ha suscitato l’Omelia di Paolo VI, in cui affronta il rapporto tra la Chiesa, l’arte e gli artisti?

Il Papa Paolo VI ha mostrato amore per l’arte essendosi reso conto che sono diversi i secoli di silenzio trascorsi tra chiesa e artisti. Tuttavia alle parole di Papa Paolo VI non ho riscontrato una svolta. Le diverse chiese moderne sorte non hanno mai previsto, all’interno di esse, opere d’arte se non in qualche caso.

Nel passato papi, re e principi si rivolgevano ad artisti famosi affinché mettessero a disposizione la loro arte, a tale proposito ti chiedo, perché, in riferimento alle chiese della società moderna e contemporanea, questo non è più accaduto?

Al mecenatismo di papi, re e principi non c’è stato alcun seguito. Ricordo un tentativo artistico nella chiesa di QUARONI alla Martella, così come nella chiesa dell’Autostrada del Sole di MICHELUCCI a Montecatini, a Cristo Re e a Piccianello a Matera. Poi, basta. All’appello del Papa Paolo VI che esorta ad una collaborazione sacerdoti-artisti, unisco il mio invito affinchè l’amicizia tra CHIESA e ARTISTI riprenda seriamente.

Prendiamo ad esempio le tante chiese contemporanee presenti nelle nostre città con interni molto omologati ed anonimi, secondo te, perché nessuno ha mai pensato di coinvolgere degli artisti per realizzare opere d’arte? Per una questione di mancanza di mezzi o per qualche altro motivo?

Dicevo prima che solo alcuni sacerdoti, parroci di parrocchie nuove, sembrano sensibili all’arte, quella prettamente religiosa. Certo è che in molti di loro manca, a mio avviso, una base artistico-culturale. Inoltre oggi ci si preoccupa più di offrire spazi per feste varie, sia pure destinate ai giovani, piuttosto che pensare anche al prezioso arredo artistico della chiesa. Non penso manchino i mezzi economici.

Non credi che, se nelle nostre chiese contemporanee, ci fossero dipinti, sculture, suoni, di natura religiosa, lasciati alla libera interpretazione degli artisti, sempre nel rispetto teologico e liturgico, i fedeli e non solo, sarebbero più coinvolti perché visivamente interessati al messaggio che l’opera esprime, per la bellezza, la profondità che è in grado di trasmettere e le riflessioni in grado di stimolare? 

Condivido appieno il punto n. 5. Soprattutto i giovani. Gli antichi ci hanno regalato tutta l’arte di cui godiamo, noi cosa lasceremo alla future generazioni? L’opera d’arte nelle chiese moderne rappresenta, per me, un motivo in più per coinvolgere i giovani in fatti religiosi.

L’arte cristiana ha un valore teologale, e a suo modo, comunica un messaggio religioso. Nella nostra analisi l’arte ha una capacità intrinseca di cogliere l’uno o l’altro aspetto del messaggio cristiano e non solo, traducendolo in colori, forme, suoni che assecondano l’intuizione di chi guarda e ascolta. L’arte e i beni culturali in genere, settori in cui hai lavorato, assumono un significato fondamentale per la crescita culturale di un Paese?

Non si deve pensare che può trasmettere emozioni solo l’arte di “ieri”: A ogni epoca la sua arte, all’arte la sua libertà, vale a dire che comunque non si rinnega l’arte passata, ma che l’arte deve essere libera e utile.

Ritieni che il patrimonio artistico nelle sue molteplici espressioni, ha una funzione liberale e pertanto umanizzante, che giova cioè allo sviluppo dell’uomo e quindi è preambolo sia per l’evangelizzazione per la ricchezza del messaggio cristiano e sia per lo sviluppo culturale di un paese?

Senza arte non si può vivere. Non c’è sviluppo se non c’è manifestazione artistica. L’arte moderna coinvolge e stimola l’osservatore all’evangelizzazione.

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Domenico Infante

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