La Presidenza della Cei ha invitato le comunità ecclesiali italiane a rivolgere una intenzione nella preghiera dei fedeli ai migranti morti nella traversata del Mediterraneo. Dalla Redazione Internet di Avvenire di mercoledì 7 luglio 2021.
La Presidenza della Conferenza episcopale italiana ha invitato le comunità ecclesiali a pregare per le persone migranti, in particolare per quelle che hanno perso la vita nella traversata nel Mar Mediterraneo.
La proposta è quella di leggere in tutte le parrocchie la seguente preghiera dei fedeli, domenica 11 luglio, in occasione della festa di san Benedetto, patrono d’Europa:
«Per tutti i migranti e, in particolare, per quanti tra loro hanno perso la vita in mare, naviganti alla ricerca di un futuro di speranza. Risplenda per loro il tuo volto, o Padre, al di là delle nostre umane appartenenze e la tua benedizione accòmpagni tutti in mezzo ai flutti dell’esistenza terrena verso il porto del tuo Regno. Al cuore delle loro famiglie, che non avranno mai la certezza di ciò che è successo ai loro cari, Dio sussurri parole di consolazione e conforto. Lo Spirito Santo aleggi sulle acque, affinché siano fonte di vita e non luogo di sepoltura, e illumini le menti dei governanti perché, mediante leggi giuste e solidali, il Mare Nostrum, per intercessione di san Benedetto, patrono d’Europa, sia ponte tra le sponde della terra, oceano di pace, arco di fratellanza di popoli e culture. Preghiamo».
L’iniziativa di preghiera è ispirata dalle parole di papa Francesco, pronunciate nelle domeniche del 13 giugno e del 20 giugno, durante la preghiera dell’Angelus, che ci richiamano a guardare con lucidità alle tragedie che continuano a verificarsi nel Mare Nostrum.
«Il Mediterraneo – ha detto il Papa il 13 giugno – è diventato il cimitero più grande dell’Europa». Aggiungendo nella domenica successiva (20 giugno): «Apriamo il nostro cuore ai rifugiati; facciamo nostre le loro tristezze e le loro gioie; impariamo dalla loro coraggiosa resilienza!».
Secondo l’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim), nei primi cinque mesi dell’anno sono morte nel Mediterraneo centrale 632 persone (+200% rispetto allo scorso anno), di cui 173 accertate e 459 disperse. Sono più di quattro al giorno, a cui vanno aggiunte le vittime di altre rotte del mare, tra cui quella delle Canarie che ha avuto una tremenda escalation nell’ultimo anno, e i tanti morti lungo il deserto del Sahara, in Libia o nei Balcani.
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