Interparrocchialità di “Matera Nord”

Lo scorso 31 marzo, Via Crucis delle parrocchie di Matera Nord dalla parrocchia S. Paolo a S. Giacomo, utilizzando lo schema in dieci stazioni predisposto dal nostro arcivescovo partendo dalla spiaggia di Steccato di Cutro. Un'esperienza di comunione ecclesiale sul modello della preghiera sacerdotale di nostro Signore: "perché tutti siano una sola cosa”.

La via crucis dell’ultimo venerdì di quaresima

In quest’ultimo tempo spesso parliamo di sinodalità: “camminare insieme”. L’interparrocchialità ne è una forma: si sommano le forze e i partecipanti, non si moltiplicano le iniziative ma si curano meglio avendo più mani operanti e teste pensanti. E si tenta di vivere la comunione.

Così la Via Crucis interparrocchiale di venerdì 31 scorso pensata dai nostri sacerdoti mons. Biagio Colaianni, don Gabriel Maizuka, don Donato Di Cuia, don Donato Dell’Osso, don Marco Di Lucca, don Nicola Gurrado, don Gianpalo Grieco, don Cosimo Roberti.

Partenza dalla chiesa di S. Paolo Apostolo, dove don Biagio Colaianni, vicario generale, ha celebrato la S. Messa.

È stata “adottata” la via crucis “Dalla Via Crucis alla Via Lucis. Insieme ai discepoli, a gente comune e insieme a Maria” in dieci stazioni predisposta dal nostro arcivescovo con le meditazioni pensate partendo dalla spiaggia di Steccato di Cutro ed entrando nella camera ardente del palazzetto dello Sport di Crotone dove lui sette anni fa è stato ordinato vescovo.

Ogni parrocchia ha designato dei lettori e dei crociferi che si sono alternati nel corso della via crucis: via Bramante, via don Luigi Sturzo, via Trabaci, via Fermi, per arrivare alla chiesa di San Giacomo, dove è stata meditata l’ultima stazione.

Durante il percorso si sono alternate fasi di silenzio con ascolto della Parola e delle meditazioni del nostro arcivescovo ai canti tipici di accompagnamento della via crucis.

Tanta gente ha partecipato alla Santa Messa e alla via crucis: il clima orante della chiesa riunita in preghiera regnava nella processione. Una preghiera rivolta soprattutto a quanti vivono la sofferenza unendo il Ioro sacrificio a quello di nostro Signore crocifisso.

Un’esperienza di comunione ecclesiale sul modello della preghiera sacerdotale di nostro Signore: “perché tutti siano una sola cosa”.

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Giuseppe Longo

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