Il tempo forte della Quaresima. Il Vescovo si prepara alla visita “ad limina”

Inizia a sbocciare la primavera: ci avviciniamo alla Pasqua! Eppure le tante sollecitazioni che in questo tempo ci propongono la società e anche la nostra Chiesa locale, talvolta anche insieme ad un eccesso di devozionismo, rischiano di farci perdere il vero significato del tempo forte della Quaresima. E nel mondo si continua a combattere!

Eccoci nel cuore della Quaresima: confessioni, viæ crucis, quarantore, preparazione a liturgie particolari e a pratiche folcloristiche in cui Cristo è più o meno assente… e tra due settimane inizia il triduo pasquale.

Un tempo liturgico cosiddetto “forte” caratterizzato dal colore viola nei paramenti del clero: il colore dell’”incubazione”, della natura spoglia che si prepara a risorgere a primavera. Eppure l’unico concetto che spesso si associa alla Quaresima è quello del digiuno e della penitenza.

E così si dimentica che la Quaresima, similmente al marrone inverno per la natura, è tempo di palingenesi interiore, che ci chiama all’esercizio attivo della carità e della preghiera in preparazione al grande evento della Pasqua. E quest’anno in cui tema pastorale diocesano è “Il ministero della Parola che feconda e serve la vita”, questo tempo dovrebbe inoltre essere connotato da una maggiore intensità e frequenza nell’ascolto della Parola di Dio, ad esempio con il metodo della lectio divina.

Per non rischiare di perdere l’essenza della Quaresima forse dobbiamo ricordare che nella Chiesa del primo millennio questi quaranta giorni erano l’ultimo tratto del cammino triennale che i catecumeni vivevano con attenzione particolare in vista del grande lavacro di rinascita che li attendeva nella notte di Pasqua: non attenzione a non mangiare la carne o a digiunare il venerdì! Il digiuno e la penitenza sono solo, di fatto, la rinuncia al “di più” che ci distoglierebbe dal centrare lo sguardo dal Cristo che muore e risorge e che dovrebbe attirare tutta la nostra attenzione in un tempo così forte. Come quando ci prepariamo ad un esame o ad una scadenza di lavoro e rinunciamo anche al cibo oltre che a serate in allegria.

E nella Chiesa antica, inoltre, i lapsi, coloro che avevano peccato, in questo tempo forte potevano ricevere il perdono ed essere riammessi nella comunità cristiana per fare Pasqua con essa.

Una vita ecclesiale ricca di eventi

Sì, il rischio è di distrarci dal vivere bene il tempo forte della Quaresima considerando tutti gli eventi che ci sollecitano, anche nella nostra Chiesa locale:

  • eventi culturali, soprattutto di natura artistico-estetica: l’inaugurazione del portale ligneo nella chiesa del Purgatorio lo scorso 5 marzo. L’indomani, 06/03, una bella conferenza sull’ambone – luogo liturgico quest’anno privilegiato in relazione al tema pastorale diocesano legato al ministero della Parola – nella Parrocchia di S. Vincenzo de’ Paoli (nelle prossime settimane seguiranno altri momenti di riflessione su questo luogo liturgico nelle altre zone pastorali diocesane). “La bellezza del mistero” è il tema dell’intervento che terrà il card. Angelo Bagnasco in “Cose belle e bellezza” domani 16/03 ore 17:00 presso il Museo Ridola;
  • lo sforzo di coinvolgere i giovani: il Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile si sta muovendo tra i centri della Diocesi con le serate di lectio per giovani dal tema “È bello per noi essere qui!” (prossimo appuntamento a Marconia venerdì 22/03) e con una riuscitissima via Crucis per giovani e con i giovani per le vie di Pisticci sabato 2 marzo;
  • la preparazione della visita del Vescovo “ad limina apostolorum” (l’espressione risale ai primi secoli e significa “alle tombe degli apostoli”), l’incontro dei vescovi di tutto il mondo che solitamente ogni cinque anni (ad esempio nel nostro caso ne sono passati dieci) si recano a Roma per presentare personalmente al papa una relazione sullo stato della Diocesi affidatagli e per illustrare le particolarità che la contraddistingue dal punto di vista religioso, sociale e culturale. I diversi operatori degli uffici diocesani sono stati impegnati nei giorni scorsi per predisporre dei documenti descrittivi della vita della nostra Chiesa e in molti casi la redazione di questo documento significa prendere coscienza di tanti aspetti da poter potenziare nella vita cristiana, spirituale e pastorale diocesana;
  • l’insediamento in Diocesi di Campobasso-Bojano di Mons. Biagio Colaianni sabato 9 marzo: un mare di fedeli della Diocesi di Matera-Irsina si sono recati nel Santuario Regionale-Basilica di Maria SS. Addolorata in Castelpetroso per accompagnarlo a partecipare alla bellissima celebrazione di presa di possesso della nuova Chiesa;
  • alcuni nuovi insediamenti di sacerdoti, con spostamenti tra le due Diocesi sorelle di Matera-Irsina e Tricarico: domenica 18 febbraio si è insediato nella concattedrale “Maria SS. Assunta” di Irsina don Giuseppe Diperna (provenendo dalla – omonima – parrocchia “S. Maria Assunta” di S. Mauro Forte; il suo predecessore, don Michele Francabandiera, invece era stato trasferito a “S. Potito” in Tricarico), mentre giovedì 7 marzo si è insediato nella Parrocchia “SS. Trinità” di Salandra don Fabio Vena (e il predecessore, don Giorgio Saleh, era stato trasferito a S. Mauro Forte).

L’ammissione agli ordini sacri di cinque seminaristi

Ormai non è più tempo di celebrazioni via streaming, è vero, ma per chi, per motivi oggettivi, fosse impossibilitato a partecipare alle celebrazioni eucaristiche della domenica delle Palme (24 marzo ore 11) e “del Crisma” (mercoledì 27 marzo ore 18 in Cattedrale) ancora quest’anno Logos curerà le trasmissioni in diretta.

Nella messa del Crisma, in particolare, riceveranno l’ammissione agli ordini sacri un gruppo di seminaristi della Diocesi: Roberto Andrisani, Pasquale Bernalda, Nunzio Ciliero, Francesco Lacava, Emanuele Regina.

Eppure nel mondo si continua a combattere!

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Giuseppe Longo

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