Ci sono storie capaci di rappresentare un’epoca intera. Quella di Elisa Fuksas, figlia del grande architetto Massimiliano, può farci comprendere tante cose riguardo a ciò che viviamo oggi. Come abbia potuto Cristo introdursi nella vita di una ragazza e di una famiglia per la quale la fede, come scrive Elisa stessa, “non è mai stata una possibilità”? È difficile spiegare ciò che in realtà è un mistero. Si possono raccontare soltanto dei fatti. E qualcuno di questi fatti Elisa Fuksas l’ha riportato nel suo libro, un libro che ha un titolo dal sapore agostiniano: Ama e fai quello che vuoi, edito da Marsilio.
Una di queste circostanze è, per esempio, l’infedeltà di Elisa. La ragazza convive da anni con un uomo e a un certo punto incontra un altro uomo, divorziato dopo il fallimento di un matrimonio civile. In questa relazione, indubbiamente irregolare, comincia ad affiorare l’ipotesi di vivere più pienamente la propria affettività.
Elisa e il suo amico si ritrovano dunque a pensare di rompere con la vita passata e di unirsi in un matrimonio sacramentale. Ma come è possibile questo se Elisa non è nemmeno battezzata? Comincia così un entusiasmante percorso nel quale la fede riuscirà a farsi strada in un contesto non cristiano come quello da cui Elisa proviene.
Uno degli aspetti di questo “contesto” è indubbiamente l’invadenza del web nella vita degli uomini. Così, avendo il web “scoperto” questa nuova tendenza religiosa di Elisa, cominciano a giungerle insistenti proposte commerciali sul pc e sui vari dispositivi informatici. Alla fine, lei cede a qualcuno di questi consigli virtuali e si ritrova a ordinare vari libri, tra cui la Sacra Bibbia e i Vangeli, non potendo immaginare che l’ultimo è parte integrante del primo.
Poi però, fortunatamente, la ragazza incontra qualcuno in carne e ossa, un giovane sacerdote, don Elia. Anche il sacerdote ha dei consigli per la lettura, come per esempio Il senso religioso di don Giussani e, ovviamente, i testi per il percorso di catechesi dei catecumeni. Il battesimo degli adulti esige la disponibilità ad affrontare un cammino molto lungo e impegnativo. E questo non è sbagliato, dal momento che si tratta di qualcosa che scompagina radicalmente la vita. Nella vita di Elisa, almeno, succederà così. Elisa lascerà il vecchio fidanzato ma non sposerà nemmeno l’uomo divorziato. Riceverà il battesimo nella notte di Pasqua, tra il 20 e il 21 aprile 2019.
Nello stesso giorno dell’anno successivo, poi, si ritroverà a fare i conti con una brutta malattia, un carcinoma tiroideo maligno, che la segnerà profondamente. Si ritroverà quindi a domandarsi qual è il senso di tutto questo e quali risposte ha da dare la sua fede riguardo a ciò. Sembra che nessuno possa pensare di rispondere a una domanda come questa. «Non penso neanche» dice però Elisa, «che Dio si sia dimenticato di me».
Quel battesimo ricevuto nella notte di Pasqua ha riguardato anche la sua malattia perché la Pasqua, dice Elisa, riguarda «la vittoria di Gesù sulla morte. E anche sul male». Quel battesimo, come le ha fatto scoprire don Elia, ha significato la compagnia di Gesù nella propria vita. Un’amicizia reale, nella quale Gesù condivide proprio tutto della vita; qualcosa che nessun altro uomo sarebbe capace di condividere pienamente, come tutto il dolore per il male e tutta la gioia per la vittoria sul male.
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