Il fascino dell’incontro con Cristo

"Come è affascinante un carisma nella Chiesa. Il fascino di un carisma è quel particolare fervore, quell’intensità non prima sperimentata di vedere risplendere nelle vicende ordinarie una scintilla della Gloria di Dio." (mons. Delpini)

Giovedì 9 maggio 2024, nella Solennità dell’Ascensione, nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, monsignor Mario Delpini ha presieduto la Prima Sessione pubblica della fase testimoniale per la causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio don Luigi Giussani.

Sono trascorsi dodici anni da quel 22 febbraio 2012, settimo anniversario della morte del Servo di Dio, quando l’allora arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, annunciò in Duomo l’apertura del processo di canonizzazione. Durante questo tempo la postulatrice Chiara Minelli e la commissione diocesana hanno lavorato alla raccolta di una mole enorme di materiale storico e documentale sulla vita del sacerdote lombardo.

In questa seconda fase, detta testimoniale, si ascolterà la voce del popolo di Dio: tra i 60 e gli 80 testimoni (laici, sacerdoti e religiosi), non solo adulti che abbiano conosciuto personalmente Giussani ma anche giovani che incontrando il carisma di don Giussani e toccati dallo stesso fascino dell’incontro con Cristo possano documentare la fama di santità nel tempo presente.

Luigi Giovanni Giussani nacque il 15 ottobre 1922 a Desio, comune della Brianza a nord di Milano, da Beniamino, disegnatore e intagliatore, e Angelina Gelosa, operaia tessile; lui socialista e lei cattolica, entrambi fondamentali per la sua formazione umana e religiosa.

Entrato in seminario a undici anni ricevette l’ordinazione sacerdote il 26 maggio 1945 dal Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster che lo incaricò dell’insegnamento della Teologia nel Seminario Arcivescovile di Venegono Inferiore.

Così lo descrive l’arcivescovo di Milano nell’Editto indirizzato ai fedeli della diocesi ambrosiana e a tutte le persone di buona volontà perché facciano giungere notizie utili alla migliore conoscenza del servo di Dio:

Sacerdote appassionato ed entusiasta, insieme all’insegnamento nel Seminario, si dedicò all’animazione pastorale e ai giovani dell’Azione Cattolica Italiana, soprattutto quelli di Gioventù Studentesca, tra i quali portò freschezza di iniziative e nuove intuizioni, che lo coinvolsero sempre di più, tanto che chiese di lasciare l’insegnamento in Seminario per potersi dedicare pienamente alla formazione giovanile, iniziando ad insegnare religione al Liceo Berchet di Milano, ove suscitò subito la risposta entusiasta degli studenti.

Seguirono nuove iniziative, nuove intuizioni, nuove proposte, che coinvolsero sempre più numerosi giovani e adulti, dando vita al Movimento di Comunione e Liberazione, che ha segnato la storia della Chiesa ambrosiana e italiana.”

Aggiunge mons. Delpini che “In anni non privi di turbolenze e contrasti. Il Movimento germogliò diversi e fecondi frutti e si è esteso ormai in tutta la Chiesa, sempre custodendo il cuore della proposta originaria, che ci riporta alle parole del nostro massimo Patrono, sant’Ambrogio: «Cristo è tutto per noi».”

Don Luigi Giussani a Matera il 22 maggio 1977, al suo fianco don Tommaso Latronico

La scelta del giorno e del luogo per la prima sessione pubblica dell’apertura della fase testimoniale per la causa di beatificazione e canonizzazione non è stata casuale: “Abbiamo deciso che la celebrazione si svolgesse nel giorno dell’Ascensione – spiega monsignor Ennio Apeciti, responsabile del Servizio diocesano per le Cause dei Santi –  perché, leggendo gli scritti del Servo di Dio, abbiamo trovato più volte riferimenti a questa solennità che lo entusiasmava. Poi, si è deciso per la basilica di sant’Ambrogio perché ogni prete ambrosiano si richiama all’esemplarità del massimo santo patrono della nostra Chiesa e perché si tratta di una chiesa contigua all’Università Cattolica in cui Giussani fu docente, essendo lui stesso e il movimento legatissimi all’Ateneo.”

Ecco come Giussani, in un commento ai misteri del Santo rosario, spiegava il significato della Ascensione al cielo di Gesù:

L’Ascensione è la festa dell’umano. Con Gesù l’umanità fisica, carnale entra nel dominio totale con cui Dio fa tutte le cose. È Cristo che discende alla radice di tutto. È la festa del miracolo: un avvenimento che per sua forza richiama al mistero di Dio”.

Ed ancora continua: “Per questo l’Ascensione è la festa dove tutto il Mistero si raccoglie e dove si raccoglie tutta l’evidenza delle cose. È una festa straordinaria e stranissima, dove tutti i volti di tutte le cose si danno convegno per gridare all’uomo ignaro, distratto, oscuro e “malviso”, la luce di cui sono fatte; per ridargli il significato per cui lui è entrato in rapporto con ogni cosa, per urlargli il compito che ha nelle cose, la parte sua tra le cose. Perché tutto dipende da lui: tutte le cose sono state fatte per l’uomo”.

Chiunque cerca di rendere testimonianza al Signore con la sua vita già fa parte del mistero della sua Ascensione, perché Cristo asceso al cielo è l’Uomo per cui tutto è fatto, l’Uomo che ha incominciato a prendere possesso delle cose del mondo”.

Don Luigi Giussani morì a Milano il 22 febbraio 2005 circondato da autentica fama di santità.

La Preghiera privata per la beatificazione di don Giussani

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