Sono ancora vividi nella memoria di molti di noi i ricordi di quella settimana di ottobre del 2018.
All’Arcivescovo Antonio Giuseppe il merito di aver accolto con gioia e fiducia la proposta della visita della Madonna di Viggiano a Matera e di aver preparato tutto l’evento con spirito attento e collaborativo, insieme a don Paolo D’Ambrosio, rettore del santuario regionale di Viggiano, a don Antonio Savone, parroco della cattedrale di Potenza e predicatore ufficiale della Peregrinatio, a don Filippo Lombardi, vicario per la pastorale, a don Angelo Gallitelli, parroco della cattedrale di Matera, e soprattutto a don Vincenzo Di Lecce, grande devoto della Madonna Nera di Viggiano, allora delegato episcopale per la Festa della Madonna della Bruna: a lui – queste le parole di don Paolo D’Ambrosio nel suo saluto alla città di Matera domenica 14 ottobre 2018 – “il merito di aver per primo pensato e sognato questo giorno”.
Dopo aver fatto tappa a Corleto Perticara e Pisticci, la bella effige di Maria di Viggiano – un simulacro in legno di ciliegio in tempi recenti ricoperto di oro zecchino, risalente al 500 d.C. e ritrovato nel 1300 sotto terra, sul Sacro Monte di Viggiano, dove nella notte apparivano ai contadini misteriose lingue di fuoco – il pomeriggio di domenica 14 ottobre entrava per la prima volta nella nostra Civitas Mariae, varcando l’ingresso della Residenza assistita “Mons. Brancaccio”: Maria si è fatta incontro agli anziani che l’avevano attesa in preghiera, piegandosi verso di loro e chinandosi sulle loro sofferenze.
Poi, tra una folla ovante – laici, clero, istituzioni: tutti presenti – con gli occhi rivolti al cielo – nel timore che piovesse – ecco l’effige della Regina Lucanæ Gentis giungere nel suo furgone telonato accompagnata dai giovani portatori viggianesi nel piazzale antistante il Comune, segno della cittadinanza tutta. “Commovente il primo saluto personale dell’arcivescovo, che si è inginocchiato innanzi alla Vergine per un incontro intimo e intenso: un incrocio di sguardi, un battito forte del cuore”, sottolineava don Filippo
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Foto: Cristina Garzone.
Un popolo incoraggiato alla preghiera da don Vincenzo: “Evviva Maria! È la prima volta che la Madonna di Viggiano viene qui a Matera e noi vogliamo esprimere tutta la nostra gioia. Applaudiamo alla Madonna!”.
E di lì, al seguito di Maria, il popolo si dirige compatto in processione in Piazza Vittorio Veneto dove don Paolo rivolge un saluto carico di affetto alla città di Matera:
Quanto più Matera sarà cristiana, quanto più Matera sarà mariana, tanto più sarà “capitale della vera cultura”, e non solo per un anno, ma per tutto il tempo che il Signore ci donerà di vivere.
Il mio augurio è che da questa città e dalla sua anima cristiana e mariana possa sorgere, per la nostra Regione e per l’Europa intera, una nuova aurora di speranza e di impegno morale.
Cinquemila persone, sembra il due luglio! Un evento di popolo che poi si dirige in Cattedrale dove, incoraggiato da don Filippo, agita i fazzoletti bianchi per esprimere il suo saluto festoso a Maria.
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Foto: Cristina Garzone.
Lì, la solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Ligorio, vescovo dell’Arcidiocesi di Potenza in cui ricade il santuario regionale di Viggiano.
“Che cosa devo fare per avere la vita eterna?”, è la domanda che a noi consegna la liturgia di questa domenica. “Fate quello che vi dirà”, è la risposta di Maria.
È solo l’inizio di una settimana di grazia per la nostra città: un miracolo, a detta dell’arcivescovo, per il popolo che prega numerosissimo in cattedrale nei giorni seguenti: i bambini che al mattino fanno visita con i loro insegnanti, coloro che liberi dal lavoro si recano a mezzogiorno per la supplica, tantissimi che nell’arco della giornata offrono a Maria la loro compagnia orante, la preghiera del Rosario o le parole piene di confidenza – di lode o supplica – che sgorgano autentiche dal cuore.
Con padre Ermes Ronchi si avvia il progetto de “I Cammini”
Ancora oggi molti ricordano la venuta di p. Ermes Ronchi per quell’occasione, che il martedì tenne due meditazioni: al mattino al clero sulla figura di Maria, mentre la sera alla presenza di tutto il popolo di Dio sulla “Bellezza nutrimento dell’anima”, la conferenza che dava avvio al progetto de “I Cammini”, la proposta culturale della nostra Diocesi nell’ambito dell’Evento Matera 2019.
Il 20 ottobre, sempre in Cattedrale, il primo evento del progetto “I Cammini”: il riuscitissimo Oratorio “Nigra sum sed formosa”, eseguito dalla Fondazione Orchestra lucana, diretta dal M° Vincenzo Perrone e composto dal M° Damiano D’Ambrosio.
La fiaccolata nei Sassi: momenti iconico della settimana
Ma il momento forse più forte della settimana è stato la lunghissima processione al seguito dell’effige mariana che dopo la solenne concelebrazione eucaristica in Cattedrale, ha attraversato tutti i rioni Sassi. Un momento sentito in tutta la città: canti, preghiere corali. Tanto ordine e una presenza significativa di Chiesa. Anche “dalle grotte della Gravina sembrava che si affacciassero a venerarla” quelli che erano stati gli abitatori di quelle caverne, “per ammirare in Lei il sogno di bellezza e di felicità che avevano sempre coltivato”, erano le parole semiserie che don Filippo scriveva su Logos (n. 20/2018) ricordando quell’evento.
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Il primo cammino regionale delle confraternite
Ultimo momento della settimana di statio dell’effige, che non ha mai accennato ad abbassare il tono per tutto il suo svolgimento, domenica mattina, il convegno delle confraternite di Basilicata, Puglia e Calabria, fortemente voluto da don Filippo Lombardi.
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Dopo la conferenza su “Maria nella spiritualità delle confraternite”, tenuto da don Paolo D’Ambrosio nell’Aula Magna della Casa di Spiritualità “S. Anna”, la celebrazione eucaristica nel Parco del Castello e il saluto a Maria, che partiva alla volta di Potenza. Dov’è stata accolta con non meno tripudio e dove il nostro arcivescovo ha presieduto quella sera.
Un bilancio positivo per la nostra Chiesa
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Domenica 21/10/2018. Foto: Francesco Giase.
Il ricordo vivo ancora oggi nel popolo materano è segno dell’efficacia di una proposta vissuta oltre sei anni fa, nata dall’ascolto dell’Arcivescovo di alcuni sacerdoti della nostra Chiesa.
Molti materani, così, hanno conosciuto la Madonna di Viggiano, Regina delle Genti Lucane, ancora ignota in diverse realtà della nostra Chiesa.
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La speranza è che Maria, presente da mattina a sera in Cattedrale, abbia toccato i cuori di molti dei suoi figli. Qualcuno certamente si è sentito richiamato dalla Madonna Nera tornando a farle visita, anche in occasione della peregrinatio della Madonna della Bruna a Viggiano nel maggio 2023.
Maria, donna in cammino, metta in moto i nostri cuori e i nostri piedi perché siamo portatori di pace e di amore.
Ave, o Maria, Regina Lucanæ Gentis!
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