La Settimana Liturgica Nazionale è stato il primo grande evento che ha vissuto la Diocesi con l’Episcopato di Mons. Caiazzo, attraverso il quale questo Vescovo ha insegnato con i fatti a osare, a volare alto.
Un tema estremamente concreto e utile quello della settimana liturgica materana, “La liturgia risorsa di umanità. «Per noi uomini e per la nostra salvezza»”, che discendeva dal “nuovo umanesimo” che era stato oggetto del Convegno di Firenze (2015), declinato da voci autorevoli nel panorama liturgico nazionale: il card. Gualtiero Bassetti, allora presidente della CEI, il segretario di Stato Vaticano Mons. Pietro Parolin, p. Raniero Cantalamessa, Goffredo Boselli, monaco di Bose, p. Giulio Michelini, biblista e predicatore degli esercizi spirituali di papa Francesco nella Quaresima del 2017, Mons. Pierangelo Muroni, direttore di “Ecclesia Orans”, e la prof. Valeria Trapani, tra le figure che hanno collaborato all’ultima traduzione del messale in lingua italiana.
In effetti, il desiderio di poter celebrare a Matera una Settimana Liturgica Nazionale lo avevamo sempre avuto: io e don Vincenzo Di Lecce, che abbiamo partecipato insieme a tante Settimane Liturgiche, ogni volta che ci recavamo nelle città che la accoglievano, ci dicevamo l’un l’altro: che bello sarebbe poterla ospitare a Matera, ma non osavamo desiderarlo, né tanto meno dirlo, perché era un evento dal punto di vista organizzativo talmente grande, oltre alla necessità di avere delle strutture che potessero accogliere tutte quelle persone.
Poi, quando a Roma c’è stata l’Assemblea deputata a decidere quale sarebbe stata la città che avrebbe accolto nel 2018 la Settimana Liturgica, lo stesso Consiglio e la stessa Assemblea del CAL, quasi a voce di popolo, nominarono Matera, che si stava preparando ad essere Capitale Europea della Cultura. Io, che sono socia del Cal ormai da anni, fui chiamata da Mons. Claudio Maniago, presidente del CAL, in disparte e mi chiese di fare da ambasciatrice, tornando a casa, presso il nostro Arcivescovo Mons. Caiazzo.
Mi spaventava l’idea, mi vergognavo quasi. Dicevo, dentro di me: “Il Vescovo mi dirà: tu sei folle”. Invece, quando abbiamo parlato, per lui è stata la cosa più bella e più naturale dell’universo. E con il senno di poi, aggiungo: se siamo stati capaci di organizzare il Congresso Eucaristico, figuriamoci la Settimana Liturgica!
È iniziato un lavoro che ha segnato una tappa, una tappa che ha dato a Matera un volto nuovo, il volto del laicato impegnato.
Vedo proprio nella Settimana Liturgica nazionale l’evento che ha dato voce al laicato materano, al laicato della diocesi di Matera, perché è stato un evento enorme, riuscitissimo, per il coinvolgimento e l’entusiasmo e la passione che abbiamo messo noi laici.
È nato lì tutto il mondo del volontariato, che poi si è ampliato nel contesto sia di Matera 2019, e negli altri eventi della diocesi, fino al Congresso Eucaristico e all’ordinazione episcopale di Don Biagio Colaianni.
Ci sono stati tanti eventi in questi otto anni che farebbe bene ricordare alla città: quanti doni ci ha fatto e quanti doni ci lascia Mons. Caiazzo sulla possibilità per questa città di osare, di credere in sé stessa e di non restare chiusa nel proprio guscio.
L’episcopato di Mons. Caiazzo ha dato voce ai laici, fiducia cieca al mondo laicale e il mondo laicale si è sentito di avere una marcia in più perché si è sentito ricoperto di fiducia.
Quindi l’esperienza della settimana liturgica da essere un’esperienza timida, alla quale noi non osavamo nemmeno immaginare di pensarla qui a Matera fu un risultato vincente: come Mons. Maniago disse al termine della stessa, il 30 agosto del 2018, Matera aveva dato nuova vitalità alla settimana liturgica, aveva ridato alla settimana liturgica quella vitalità che non si vedeva da anni.
E questo è il regalo più bello che potessimo ricevere, il complimento più bello.
Non di meno, il ricordo grato dei tanti “settimanalisti” dell’ottima e squisita accoglienza che la Chiesa Materana con il Vescovo in testa e tutta la compagine organizzativa – una cinquantina di volontari che si sono resi utili dalle incombenze degli accrediti all’accompagnamento in stazione o in aeroporto a Bari – ha messo in atto per loro.
Cosa è rimasto della settimana liturgica?
Il vescovo ha seminato a larghe mani, chi ci ha creduto ha seminato insieme a lui, non sta a noi né raccogliere i frutti, né giudicare, né conteggiare.
Certamente in questi otto anni gli eventi che abbiamo vissuto come Mons. Caiazzo, dalla Settimana di Avvenire alla Settimana Liturgica, dal Sinodo al Congresso Eucaristico, ad altri eventi di minore portata ma non di minore importanza, hanno dato sicuramente, hanno seminato il grano buono che è cresciuto anche con un po’ di zizzania. Ma certamente alla fine la mietitura sarà vincente.
E anche la mietitura che porta con sé Mons. Caiazzo a Cesena è una mietitura vincente perché era una realtà diversa quella di Matera otto anni fa.
Oggi, dopo nove anni, dopo otto anni del suo Episcopato, Matera può raccontare una storia.
Alla fine della settimana liturgica sono stati prodotti un CD e gli Atti, ancora in possesso dell’Ufficio Liturgico Diocesano, che – chi vuole – può ancora richiedere per ritenere meglio o recuperare contenuti sempre validi.
Un mese dopo, ci preparavamo a vivere un altro grande evento: la visita della Madonna di Viggiano. Ma di questo parleremo in un prossimo servizio.
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