
Mons. Caiazzo, 69 anni, di voglia di ascoltare i giovani e di adoperarsi per loro ne ha ancora tanta. Un compito difficile, una delle branche della pastorale – dicono gli esperti – meno redditizie.
Con una veglia per e con i giovani, sabato 15 marzo, Mons. Caiazzo darà avvio al suo ministero a Cesena, nel Santuario Benedettino della Madonna del Monte, come fu a Matera nel Santuario di Picciano.


“Sono da un anno in Diocesi e ho ascoltato oltre 300 giovani, con le loro sofferenze, i loro dubbi, le loro domande di senso”, così Mons. Caiazzo in una catechesi per i giovani nella Quaresima del 2017. E in quella stessa catechesi si servì per parlare ai giovani delle parole della Mannoia, che aveva vinto quell’anno a Sanremo con “Che sia benedetta”, e di altre canzoni del festival: “Anch’io guardavo il festival come voi e notavo che molti dei testi delle canzoni erano delle preghiere”.

“Il linguaggio della musica è diventato per me una scelta”, sottolineava Mons. Caiazzo nell’incontro regionale delle associazioni ANSPI nello scorso mese di giugno, riprendendo questa volta le parole de “La noia” della lucana Angelina Mango.
E nella stessa occasione, evidenziava la crescita della pastorale giovanile in questi anni proprio grazie alla presenza in Diocesi degli oratori, “comunità educanti” – così il titolo dell’incontro –, realtà “che ti aprono la mente” e sono “in grado di intercettare i bisogni le esperienze interiori più forti”.

Questi i frutti dell’esperienza di don Pino da parroco: un grande oratorio quello della sua parrocchia a Crotone, avveniristico quando ancora l’ANSPI era una creatura nuova. A don Pino piace sempre ricordare i quattro viaggi negli Stati Uniti tra le comunità calabresi emigrate per presentare dei musical che lui aveva scritto per e con i suoi ragazzi. “Ma solo chi ha fatto veramente esperienza di Dio – e l’oratorio può essere un canale in tal senso – è rimasto nella Chiesa”.


Qualcuno ancora ricorderà, tra le iniziative messe in atto da Mons. Caiazzo, la Festa Regionale dei Giovani che si tenne a Matera in Piazza Vittorio Veneto il 17 giugno del 2017: il vivacissimo spettacolo “Amazing life”, a conclusione di un percorso di catechesi tenute in Avvento e Quaresima direttamente dall’Arcivescovo e di una due giorni di esercizi spirituali nel tempo di Pasqua a cura dell’equipe diocesana di Pastorale Giovanile. Sul palco Gigi Cotichella, teologo-animatore esperto di grandi raduni giovanili, Francesca Fialdini, presentatrice di Uno Mattina, conduttrice della serata, tutti i partecipanti al concorso “Meraviglioso sei” bandito qualche mese prima dalle Diocesi lucane, e il nostro Arcivescovo che ha cercato di scuotere i giovani invitandoli “a mettere le mani in pasta, a sporcarsele per servire la storia e l’umanità, questa terra che ha bisogno di voi! E noi dobbiamo metterci in cammino insieme ai giovani che hanno qualcosa di importante da dire a noi che dobbiamo imparare a capire il loro modo di esprimersi!”.

A proposito di catechesi, soprattutto nei primi anni dell’episcopato di Mons. Caiazzo mai sono mancati gli incontri con i giovani, raggruppati per vicaria, nei tempi forti dell’anno liturgico. E nel 2021, Mons. Caiazzo inviava settimanalmente dei video messaggi contenenti delle riflessioni-guida per i giovani. Invece, nel 2022 Mons. Caiazzo scrisse una lettera agli studenti alla vigilia del primo giorno di scuola.
E poi, raramente don Pino ha mai mancato anche solo di presenziare i momenti riguardanti i giovani in cui non era direttamente coinvolto nel guidarli o presiederli.

Un’altra azione di Mons. Caiazzo per coinvolgere i giovani, l’invito, rivolto loro attraverso i parroci, a partecipare alla “Messa dei pastori” – che così è diventata anche messa dei giovani – il mattino del 2 luglio. In effetti diversi giovani, magari reduci dalla rituale nottata in giro, fanno tappa in una Piazza S. Francesco piena zeppa di popolo di ogni età per quella celebrazione in cui l’Arcivescovo si rivolgerà loro. Ma il frutto più stabile della “invenzione” della messa dei giovani è stata la creazione del il coro “dei giovani” guidato da fra Gianparide Nappi che con entusiasmo si preparano nel mese di giugno per animare: chi canta, chi suona uno strumento: ognuno investe i suoi talenti.
Il reinnesto degli studenti fuori sede nella nostra terra: l’incontro con Mons. Giuliodori


Bari, con gli studenti di PoliBa e UniBa (30/11/2017)
Non solo azioni di intrattenimento con e per i giovani: chi non ricorda il dialogo con gli studenti, in particolare i lucani, i docenti, e il Rettore dell’Università Cattolica, Mons. Giuliodori, che Mons. Caiazzo ha avuto, insieme a don Francesco Gallipoli, allora incaricato diocesano del Servizio di Pastorale Giovanile, a Milano l’11 dicembre 2017? La premura di don Pino che gli studenti della Cattolica potessero tornare in sede dopo la laurea. “Ho capito che bisognava incontrare professori e giovani per renderli partecipi e dare concretezza all’idea, con dei punti programmatici, da definire e sviluppare per rendere fattibile il reinnesto nella nostra terra. Gli studenti hanno colto il nostro sincero interessamento”, così Mons. Caiazzo al ritorno da Milano. E inoltre a novembre 2017 e a marzo 2018, qualcuno ricorderà l’incontro della Pastorale Giovanile di Matera con gli studenti fuori sede a Bari nella parrocchia barese di “S. Marcello”.
La cura dei sacerdoti giovani
Un ricordo positivo porteranno di don Pino anche i preti giovani. Ricordano in modo piacevole la tradizione, già avviata negli anni dell’episcopato di Mons. Ligorio, della vacanza estiva con il Vescovo. “Il primo anno, di comune accordo con Mons. Ligorio – racconta don Valerio Latela, allora seminarista, oggi co-parroco a Montalbano – decidemmo di andare a Crotone. Alloggiammo in una parrocchia di Isola di Capo Rizzuto, la località originaria di Mons. Caiazzo, e alternammo il mare alle visite d’interesse storico-culturale, de Le Castella e di alcune comunità parrocchiali. Il Vescovo fu molto cordiale, gioioso e attento alle necessità di noi giovani: creò subito un clima di spensieratezza e fiducia, collaborazione e stima reciproca, amicizia sincera e distensione. Poi, le vacanze successive: Napoli, Fatima, Campobasso, esperienze di grande valore e partecipazione da parte dei sacerdoti giovani. Il vescovo era sempre con noi: al mare e nelle passeggiate in montagna. Una confidenza che poi è confluita negli incontri con i sacerdoti giovani. Abbiamo capito quanto il vescovo tenga a noi giovani: non per nulla ha ordinato ben 12 sacerdoti negli anni del suo episcopato, il che fa presagire una grande stagione di speranza”.
Grazie, don Pino!
Il nostro grazie, caro padre Arcivescovo, per averci sottolineato l’importanza di “intercettare i bisogni le esperienze interiori più forti dei giovani” – i più desiderosi di vita, i più audaci cercatori di felicità, ma i meno esperti, su cui purtroppo si dice di tutto! – e per aver ribadito più volte che la pastorale giovanile è azione per “il giovane considerato a 360 gradi, in un confronto diretto con la loro vita partendo dalla Parola di Dio che ci fa rispondere alle domande più calzanti” (Logos 1/2018).
E il nostro augurio a don Pino, pastore dal cuore che non invecchia mai, di “fare cose” – come si dice in terra romagnola – capaci di produrre buoni frutti con i giovani della Diocesi di Cesena.
Ma solo dopo averlo salutato oggi pomeriggio alle 16:30 in S. Francesco con tutti i giovani della Diocesi e nella celebrazione eucaristica alle 18 in Cattedrale.

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