Per la Chiesa di Matera-Irsina, domenica 29 dicembre sono previsti due momenti a cui tutti siamo invitati a partecipare:
- ore 16:30, nella Chiesa di San Francesco d’Assisi, il raduno (collectio) e un momento comunitario di preghiera (statio). Segue una processione verso la Cattedrale.
- ore 17:00, in Basilica Cattedrale, la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo e concelebrata dall’intero clero della Diocesi.
Pertanto, nella sera del 29/12 non vi sarà in Diocesi altra Celebrazione Eucaristica.
Come abbiamo già avuto modo di spiegare, il tema che guiderà questo Anno Santo e informerà la nostra azione e la nostra spiritualità è la speranza e ruota intorno al motto “Pellegrini di speranza”.
Nella Diocesi sorella di Tricarico, invece, il Giubileo si avvia il 28/12 alle ore 17 in Cattedrale.
L’Anno Santo in Diocesi: il Pellegrinaggio a Roma e gli altri luoghi “giubilari”
Come Diocesi di Matera-Irsina, il pellegrinaggio giubilare a Roma è previsto per le giornate che vanno da giovedì 1 a sabato 3 maggio.
Sebbene solo a Roma, nelle quattro Basiliche Papali e nel Carcere di Rebibbia, sia prevista l’apertura delle “Porte Sante” per quest’Anno Santo, anche in Diocesi sono previsti alcuni “luoghi giubilari” in cui poter lucrare l’indulgenza plenaria, sempre alle solite condizioni:
- pentimento
- confessione sacramentale individuale
- comunione eucaristica
- preghiera secondo le intenzioni del sommo Pontefice.
I “nostri” luoghi giubilari sono:
- Basilica Cattedrale di Matera e Concattedrale di Irsina;
- i santuari: Santa Maria di Picciano, Santa Maria della Palomba, Santuario dell’Adorazione Perpetua Sante Lucia e Agata alla Fontana (via del Corso-Matera), San Francesco da Paola, a Matera; l’Abbazia di Santa Maria della Sanità, a Pisticci;
- la chiesa di San Pietro Caveoso, a Matera;
- qualsiasi chiesa o cappella presente nelle cliniche, nelle case di riposo o nella Casa Circondariale, ovviamente per chi risiede lì e non ha possibilità di uscire;
- a Tricarico: la Cattedrale e il santuario di Santa Maria Fonte delle Grazie (loc. Fonti).
Altri luoghi giubilari “non convenzionali”
Inoltre – riporta l’Arcivescovo Antonio Giuseppe nel Decreto di Indizione locale del Giubileo attingendo alle indicazioni che il Santo Padre fornisce nella bolla “Spes non confundit” – in tutte le Diocesi, l’indulgenza si potrà lucrare anche:
- partecipando a missioni popolari, esercizi spirituali, incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa cattolica preparati a livello parrocchiale o diocesano;
- compiendo opere di misericordia corporali e spirituali che possiamo identificare come gesti di speranza: ad esempio, verso gli ammalati, i giovani che hanno bisogno di un incoraggiamento, i disoccupati, gli anziani, i disabili, i poveri: spingendo il nostro sguardo nei diversi luoghi di accoglienza che si trovano in Diocesi. Ben vengano – suggerisce il Vescovo nel Decreto – momenti periodici, ad esempio a cadenza mensile o settimanale, nei quali giovani, famiglie, comunità possano condividere momenti di preghiera fraternità e festa insieme ai Parroci e alle Caritas diocesane nelle realtà più assetate di speranza.
Luoghi giubilari “alternativi” che, pur mancando del segno fisico della “porta”, metafora di Cristo (Gv 10,9), rappresentano pur sempre, se vissuti con autenticità, un incontro con la carne sofferente di Cristo presente nei fratelli più deboli e richiedono un impegno, seppur diverso, alle volte non meno impegnativo di un pellegrinaggio a Roma.
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