“Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote”.
Dal cantico eccelso del Magnificat sino ai giorni nostri si dispiega la parabola dell’Amore di Dio intonata dalla Madre celeste che torna sempre più dirompente a scardinare gli argini dei cuori induriti che guardano alla povertà nella sua unica forma, scevra di tutto quanto essa rappresenti.
E’ una giornata scomoda quella della ‘Giornata Mondiale dei Poveri’, istituita con determinazione da Papa Francesco nel 2017, che rimarca la bruttura dell’indigenza, le difficoltà ad essa connesse, a partire dalla sfera economica; si pensi alla pandemia e all’orrore della crisi che ha portato dietro di sé, alle difficoltà delle famiglie e dei disoccupati, al dolore di quanti hanno perso tutto.
La povertà, purtroppo, però, non è solamente quella incatenata alla sfera economica, ma anche quella presente nei cuori induriti, privi di amore, di compassione (dal latino compassio-onis) ‘patire-con’, di condivisione che è l’essenza stessa dell’Amore, perché il posto accanto al nostro è quello dal quale non dobbiamo mai distogliere lo sguardo, è il silenzio di chi non ha voce, è lo sguardo di chi lo abbassa per paura o per vergogna, di chi oggi sta conoscendo l’orrore del conflitto, dei nuovi poveri, di chi è scisso ‘dal gusto del pane’ e che riprendendo le ‘parole di Maria’ potrebbe tornare a vivere nella magnificenza dell’opera delle mani di Dio.
E’ proprio dal ‘gusto del Pane’, tema dispiegato durante il Congresso Eucaristico Nazionale svoltosi a Matera, che si riconduce Dio al centro della nostra esistenza, il cardine che rinnova la vita che Egli stesso ha tessuto e che proprio nel pane, in quel ‘pane’ riverbera la propria essenza. In questo gesto di condivisione del pane, che è simbolo di rifocillamento del corpo e dell’anima, si rinnova la tradizione di rendere fattiva questa ‘Giornata dei poveri’ attraverso la vendita di dolci prodotti con amore e cura dai parrocchiani stessi (nella parrocchia di Maria SS.ma Addolorata si pratica ormai da anni questa pratica), il cui ricavato viene poi devoluto interamente alla Caritas parrocchiale per tendere una mano concreta alle incessanti e cospicue richieste di aiuto.
“…il pane della festa sulla tavola dei figli, […] crea condivisione, rafforza i legami, ha gusto di comunione…» (Inno XVII Congresso Eucaristico Nazionale), ‘ci raduna attorno alla mensa il Signore, facendosi pane per noi’, eppure il Vangelo «ci dice che non sempre sulla tavola del mondo il pane è condiviso», parole con le quali il Pontefice ha esplicitato l’importanza della comunione che come non mai, in questo giorno, deve assumere un significato differente e perpetuarsi nel tempo.
“È il pane del silenzio nelle storie dei fratelli… sostiene stanchezze, tra le nostre mani si fa condivisione. È il tuo corpo, Signore Gesù!”
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