Centoventi fedeli della diocesi in preghiera per le missioni
“Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (At 4,20) è il titolo del messaggio del papa per la Giornata Missionaria Mondiale (GMM) ormai alle porte – che ogni anno cade la penultima domenica di ottobre, quest’anno il giorno 24 – e anche la frase-chiave della veglia di preghiera diocesana che l’Ufficio per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese ha organizzato per ieri 20 ottobre. Un popolo di religiosi e laici, per un totale di circa 120 presenze, in sentita e composta preghiera per le missioni è giunto da diversi paesi della Diocesi.
“Testimoni e profeti” è il tema – oltre che della GMM di quest’anno – anche della veglia che il nostro arcivescovo, Mons. Antonio G. Caiazzo ha presieduto nella chiesa ‘Maria SS. Annunziata’ (Rione Piccianello), tema sviluppato attraverso la proclamazione di alcuni brani biblici che parlavano di due grandi “testimoni e profeti” della storia della salvezza: Elia, profeta ai tempi in cui Israele si perverte al culto di Baal, il quale – sfidando da solo 450 profeti di Baal – riesce a restaurare in Israele il culto di Jaweh, e Giovanni Battista, ultimo dei profeti e primo dei discepoli, che conduce i propri discepoli al Messia indicandolo come l’Agnello di Dio. Spunti di riflessione per attualizzare queste figure, momenti di silenzio, una moltitudine di lettori, i canti – guidati dai cori delle Parrocchie Addolorata, Immacolata e Cristo Re di Matera – e preghiere hanno creato un clima “comunionale”, come ha sottolineato l’arcivescovo, e di intensa preghiera.
Ma perché pregare per le missioni? Perché tutti noi battezzati riscopriamo il “munus” profetico e per i missionari
“che hanno lasciato terra e famiglia affinché il Vangelo possa raggiungere senza indugi e senza paure gli angoli di popoli e città dove tante vite si trovano assetate di benedizione” (Messaggio del Papa per la GMM 2021).
Momento forte è stato la testimonianza della giovane laica Debora Dimichino, per nove anni in terra di missione.
offre la testimonianza della sua esperienza novennale in missione.
Dopo la vivace riflessione dell’Arcivescovo, che tra l’altro ha raccontato di aver offerto delle catechesi online ai Cinesi – trasmesse in modalità live alle 2 del mattino, ora italiana (è anche questa cooperazione missionaria tra le Chiese!) – ha avuto luogo il mandato missionario ai nuovi religiosi (12 suore e un frate) che quest’anno hanno fatto ingresso in diocesi come “inviati” a servizio della nostra Chiesa locale.
Un momento intenso: i candidati sono stati chiamati uno per uno per nome e quando erano tutti davanti al presbiterio l’arcivescovo ha imposto loro le mani in segno di benedizione e di investitura e ha poi consegnato un piccolo crocifisso accompagnando il gesto con le parole:
“Ricevi questo segno della carità di Cristo e della nostra fede. Predica il Cristo crocifisso, potenza di Dio e sapienza di Dio”.
Il canto “Profeta di salvezza” ha accompagnato questo gesto, dando solennità e spiritualità.
un momento del mandato ai religiosi entrati in Diocesi quest’anno
Una serata molto apprezzata dai presenti – “fluida, coinvolgente e con tanti spunti per riflettere a partire dai testi”, commentava una delle coriste, “emozionante”, ha detto un’altra – che sono tornati a casa con un’esperienza di fede esaltante, organizzata con entusiasmo dall’Ufficio Missionario, animata dai coristi che hanno fatto un’esperienza di sostegno reciproco all’insegna dell’interparrocchialità, resa possibile dal parroco don Giuseppe Tarasco che ha offerto una cordiale accoglienza e si è reso disponibile a collaborare nell’organizzazione.
L’Ufficio per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese ha annunciato, alla fine, il prossimo appuntamento: un’adorazione eucaristica missionaria per giovedì 2 dicembre, vigilia di S. Francesco Saverio, patrono delle missioni.
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