Fuori dalla bolla
“Non basta avere familiarità con gli aspetti tecnici: ci sono alcuni ‘fondamentali’ della comunicazione da riscoprire. Anzitutto serve coerenza fra i messaggi dei diversi livelli e soggetti ecclesiali, altrimenti chi li riceve, credente o non credente, tenderà a farsi guidare dalla ‘logica confermativa’ – la stessa che nei social crea le ‘bolle’ nelle quali ci lasciamo imprigionare”. Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia, in un’intervista ad Avvenire (17 aprile) riflette su uno dei temi del Cammino sinodale – linguaggio e comunicazione – mettendo in risalto la necessità di ripartire dalle basi. La via della coerenza indica questo processo: il raccordo tra ciò che si pensa, ciò che si comunica e ciò che si vive. Se non c’è circolarità, viene meno l’efficacia e, con essa, l’autorevolezza. In questo senso non va mai tralasciata la dimensione integrale della comunicazione che guarda all’unitarietà e alla concretezza di ciò che avviene. Il tema del linguaggio assume ancora più rilievo. E l’ascolto diventa motivo per una “nuova coscienza” generata dalle parole che “vivono” in ambienti nuovi. È la vitalità del processo comunicativo.
Vincenzo