Festa della Bruna: chiusa un’edizione di gran successo

Quale “meglio” ci possiamo attendere per il prossimo anno?

E adesso ditelo in dialetto: “A mogghj a mogghj… Continuate voi perché io non sono materano e non lo so dire!”. Sono le parole del nostro vescovo sul palco in piazza Vittorio Veneto la sera del 9 luglio, Ottava della Bruna. E il popolo materano ha risposto, ridendo, all’unisono: “All’onn ce ven!”.

E il Vescovo ha tradotto per i turisti.

Ma cosa di meglio ci si può aspettare per il prossimo anno se già quest’anno la festa è andata alla grande? Novità originali di cui avremo modo di far memoria in questi giorni nei prossimi articoli (la “Buonanotte a Maria”, le “Storie di donne” presso la fabbrica del carro…) e una grande partecipazione di popolo sono stati l’essenza di questa 634^ Edizione della Festa della Bruna. Dalla prima sera del novenario (23 giugno) in cui piazza S. Francesco era gremitissima e la processione è stata folta di popolo materano, alla partecipatissima Messa “dei pastori”, domenica 2 luglio alle 4:30, con la successiva accorsata processione “dei pastori”. Per non parlare della lunga processione (e per estesa del percorso e per l’estesa del corteo orante) di domenica nove!

Occasioni di evangelizzazione di strada

L’entusiasmo e la partecipazione di un popolo che con fede ha vissuto gli eventi religiosi della festa è stata anche, di sicuro, efficace testimonianza per chi guardava dai margini della strada: un’occasione di ‘evangelizzazione di strada’, potremmo dire.

Chissà, forse solo nell’immediato dopoguerra, negli anni di sfollamento dei Sassi, ha detto qualcuno, ma non abbiamo attestazioni ufficiali, la processione dell’Ottava si è sviluppata su un percorso tanto lungo: Cattedrale, piazza del Sedile, via Ridola, rioni Sassi da via Buozzi a via D’Addozio, via Stigliani, via XX Settembre, piazza Vittorio Veneto – dove il nostro arcivescovo ha impartito la benedizione al popolo – e quindi via del Corso, via S. Francesco, piazza del Sedile, via Duomo e, infine, Piazza Duomo.

Un lungo itinerario in otto tappe

Un popolo in cammino orante dietro l’effige della Madonna della Bruna, in sosta sotto ognuno degli otto bellissimi cubi dipinti dai ragazzi del Liceo Artistico di Matera, sotto la guida della prof. Paola Siani, preparati meditando gli episodi della vita di Maria, raffiguranti gli episodi mariani fondamentali: dall’annunciazione alla pentecoste, passando per la natività e la deposizione dalla croce. Un ausilio nella meditazione.

Ecco le meditazioni di questa processione per chi volesse (ri)percorrere questo itinerario da casa.

E questo video, trasmesso a spezzoni in diretta Facebook dalla pagina di Logos, come tanti eventi che oramai vive la nostra Diocesi, ci riporta alla processione dell’Ottava.

Un bel venticello, i Rioni Sassi che all’imbrunire si illuminavano, la skyline dei Sassi illuminati quando il cielo era ormai buio, l’attesa del successivo cubo luminoso, hanno aiutato a rimanere concentrati nella preghiera e hanno reso possibile partecipare senza stancarsi a questo lungo momento.

La processione immagine del pellegrinare terreno verso il cielo

Questo il senso della processione, richiamato dal nostro Arcivescovo durante l’omelia in cattedrale la sera di domenica 9 luglio: la processione è immagine del popolo di Dio in cammino dietro Maria verso il cielo, simboleggiato dal baldacchino. Percorrere la processione è impegno a mettersi in pellegrinaggio, verso il cielo. Come Maria, che assunta in cielo termina il suo pellegrinaggio terreno.

I prossimi articoli saranno tasselli sui vari aspetti insieme che hanno composto questa bella edizione della nostra festa.

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Giuseppe Longo

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